Kjærlighet (Love): recensione del film di Dag Johan Haugerud – Venezia 81

Il film chiude il Concorso di Venezia 81

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Chiude il Concorso della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia Kjærlighet (Love) di Dag Johan Haugerud. Il film, parte della trilogia Sex Drømmer Kjærlighet (Sex Dreams Love) del regista scandinavo, si presenta come una sfida alla stanchezza, all’ultimo giorno di festival, eppure supera la prova senza fare troppa fatica. Merito dei suoi protagonisti splendidi, della bellezza di Oslo, della profondità e del realismo delle sue storie.

 
 

Marianne, una dottoressa pragmatica, e Tor, un infermiere compassionevole, stanno entrambi evitando le relazioni convenzionali. Una sera, dopo un appuntamento al buio, Marianne incontra Tor sul traghetto. Tor, che spesso passa lì la notte in cerca di incontri fortuiti con altri uomini, le racconta di esperienze di intimità spontanea e di importanti conversazioni. Incuriosita da questa prospettiva, Marianne inizia a mettere in discussione le norme sociali e si chiede se tale intimità casuale possa essere un’opzione anche per lei.

Dag Johan Haugerud dimostra di conoscere molto bene l’umanità che racconta, riuscendo a parlare di relazioni sentimentali e interpersonali da punti di vista inediti, realistici e concreti. Riflette sul desiderio, sull’appagamento e sulle connessioni personali, nella cornice di una città splendida e romantica ma alienante.

La ricerca personale e diversa per ognuno di Kjærlighet (Love)

Kjærlighet (Love) condivide con lo spettatore una visione della vita molto moderna, lontana dallo schema tradizionale in cui la vita di una persona si compie solo attraverso il matrimonio e i figli, ma prende questo messaggio ormai condiviso e consolidato, lo sviscera e lo declina per tanti punti di vista: c’è la dottoressa che cerca una connessione, ma non è certa di volerla attraverso l’amore; c’è l’infermiere che prende a cuore la situazione di un paziente speciale, anche se non dovrebbe; c’è chi crede così tanto nel matrimonio che vuole sposarsi per la terza volta; c’è chi si rassegna al suo destino tragico. Le vite si intrecciano in un non luogo, il traghetto, che ogni mattina accompagna i protagonisti al lavoro e li riporta a casa la sera. Un posto sospeso sull’acqua in cui si cerca una connessione con gli altri per farci sentire meno soli o più definiti, in qualche modo per creare un legame che ci faccia sopravvivere a noi stessi e alla mortalità della condizione umana.

Kjærlighet (Love) è uno studio tenero e delicato sulle relazioni che dà tanto valore al sesso occasionale quanto alla ricerca dell’anima gemella, a dimostrazione che viviamo in un’epoca di transizione per quanto riguarda la politica relazionale, in cui sempre più persone si ritagliano una vita sentimentale e sessuale al di fuori del percorso prestabilito dell’amore, del matrimonio, della procreazione e della famiglia nucleare.

Uno sguardo lucido e disincantato, ma mai cinico.

Kjærlighet (Love)
3.5

Sommario

Uno sguardo lucido e disincantato, ma mai cinico.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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