L’Uomo sul treno – The Commuter, la recensione del film con Liam Neeson

l'uomo sul treno

Torna sui grandi schermi il 25 gennaio uno degli attori hollywoodiani più amati e prolifici di sempre, Liam Neeson, con L’Uomo sul treno – The Commuter. Pur avendo ampiamente dimostrato la propria dimestichezza con i generi più svariati, Neeson torna sovente con piacere all’action puro, come in questo caso.

 

La trama de L’Uomo sul treno

L’Uomo sul Treno è diretto da Jaume Collet-Serra, regista spagnolo qui alla sua quarta collaborazione con lo stesso Neeson. Michael MacCauley (Neeson) è un pendolare che passa gran parte delle sue giornate sullo stesso treno che lo porta da casa al lavoro e viceversa.

Un giorno vi incontra Joanna (Fermiga), una donna affascinante che gli propone un gioco: individuare il passeggero che non dovrebbe trovarsi sul treno. Premio in palio: centomila dollari. Attirato dalla lauta ricompensa, a causa dei suoi problemi economici, Michael inizia quello che si rivelerà essere tutt’altro che un gioco innocente. Dovrà quindi rispolverare tutta la sua esperienza di ex poliziotto per far fronte ai molteplici ostacoli che si troverà lungo il tragitto, senza mai poter scendere dal treno o chiedere aiuto.

Un cast di comprimari di prim’ordine

Il film presenta un cast di comprimari di tutto rispetto: dall’intrigante Vera Fermiga al sempre bravo Sam Neill, passando per Patrick Wilson. Tuttavia, nel suo essere un action “corale”, non dimentica di tratteggiare molto bene tutte le facce che compongono quel microcosmo che è il treno per pendolari che collega New York con le periferie.

In questo senso siamo molto vicini alle atmosfere di Agatha Christie (su tutti, ovviamente, Assassino sull’Orient-Express), dove l’approfondimento di tante personalità serve a mescolare continuamente le carte in tavola, rendendo sempre più difficile l’individuazione del colpevole.

Liam Neeson riesce inoltre in un’operazione tutta sua: riproporre per l’ennesima volta la scena della telefonata minatoria nella quale promette vendetta (si vedano i vari Taken – Io vi troverò), senza risultare stantio, ma piuttosto consacrandola definitivamente alla mitologia filmica.

Pura adrenalina

Le atmosfere da thriller lasciano comunque posto alle molteplici scene di azione pura, dove le coreografie dei combattimenti non riecheggiano più le inverosimili arti marziali, ma si soffermano sul mero corpo a corpo. E in questo senso Neeson è ormai un esperto. L’Uomo sul treno è un godibile action thriller condito di buoni colpi di scena, che riesce nell’intento di non annoiare (cosa non semplice, data l’unica location del treno) e di appassionare lo spettatore in un’ora e quarantacinque minuti di pura adrenalina.

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