Pandorum – L’universo parallelo: recensione del film

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Pandorum – L’universo parallelo è il film di fantascienza del 2009 scritto da Travis Milloy, diretto da Christian Alvart e prodotto da Paul W.S. Anderson. Protagonisti Ben Foster e Dennis Quaid.

 

Ritorna il filone post apocalittico con sprazzi di claustrofobia e qualche pretenzioso sotto testo filosofico più o meno celato, che inevitabilmente posizionano l’horror Pandorum – L’universo parallelo in un preciso angolo della cinematografia di genere, ma che non gli consentono di essere accostato al pietre miliari come Alien.

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La trama di Pandorum – L’universo parallelo

È l’anno 2174 e sulla navicella spaziale Elysium due astronauti si risvegliano all’improvviso da un sonno profondo: sono il tenente Payton (Dennis Quaid) e il caporale Bower (Ben Foster). Gli uomini, confusi e disorientati, non sanno né perché si trovano lì, tantomeno hanno memoria di quale potesse essere la loro missione nello spazio. Circondati dal buio più completo, Payton e Bower iniziano a perlustrare con cautela l’astronave, dal cui interno proviene un misterioso ed incessante rumore. I due fanno quindi una scoperta terrificante: una creatura si aggira per la navicella, con intenzioni tutt’altro che pacifiche. Mentre cercano di sfuggire dal pericolo incombente, i soldati trovano altri due astronauti a bordo dell’Elysium: i biologi Nadia (Antje Traue) e Manh (Cung Le). Insieme, i quattro superstiti devono unire le forze per combattere contro un’oscura minaccia intenzionata ad ucciderli. Ma ben presto scopriranno una sconvolgente verità: la loro sopravvivenza è più importante di quanto mai avrebbero potuto immaginare…

Pandorum – L’universo parallelo

Tutto sommato da un punto di vista di puro intrattenimento, i risultati che si portano a casa sono anche discreti, ma i livelli di tensione e paura del genere sono del tutto inarrivabili. Ed è proprio questo un limite grosso del film; Il film è privo di qualsiasi forma di originalità nei suoi spunti di sceneggiatura, che inevitabilmente indebolisce anche lo costruzione drammaturgica.

Laddove regge ben poco la storia al contrario molto bene le scenografie e la messa in scena che se non altro è credibile e a tratti diventa anche il pre(testo) narrante che fa da sostegno alle precarie vicende. Nel complesso, Ben Foster si muove con la discreta abilità che oramai gli viene riconosciuta, Dennis Quaid al contrario è rigido e con mestiere riesce a cavarsela; la semi sconosciuta Antje Traue si fa notare per l’atletismo e per i suoi splendidi occhioni azzurri che non passano inosservati. In definitiva il film rimane ancorato ad una certa incertezza e che non gli permettono di emergere del tutto rimanendo sotto le righe di una certa cinematografia chiamata di “Serie B”.

Pandorum - L'universo parallelo
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Sommario

il film rimane ancorato ad una certa incertezza e che non gli permettono di emergere del tutto rimanendo sotto le righe di una certa cinematografia chiamata di “Serie B”.

Francesco Madeo
Francesco Madeo
Laureato in Scienze Umanistiche-Cinema e in Organizzazione e Marketing della Comunicazione d'Impresa è l'ideatore di Cinefilos.it assieme a Chiara Guida e Domenico Madeo.

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