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Silent Land: recensione del nuovo film polacco

Disponibile nelle sale italiane dal 29 giugno.

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Ambientato nelle soleggiate spiagge della Sardegna, Silent Land (qui il trailer) è un film drammatico diretto dalla regista polacca Aga Woszczynska. La pellicola, prodotta nel 2021 e distribuita solo ora in Italia dalla I Wonder Pictures, racconta la crisi di una coppia polacca, Anna e Adam. Nel cast ritroviamo Agnieszka Zulewska nel ruolo della protagonista femminile, mentre Dobromir Dymecki interpreta il protagonista maschile.

Silent Land: i segreti nascosti in Sardegna

Anna e Adam si trasferiscono durante l’estate in una piccola cittadina della Sardegna, affittando una spaziosa villa con piscina; trovando quest’ultima vuota ed inagibile, i due turisti polacchi contattano il proprietario affinché la sistemi in pochi giorni. Nonostante la scarsità idrica della zona, il proprietario finisce per acconsentire, incaricando un operaio immigrato di occuparsi delle riparazioni.

Anna sembra restare subito affascinata ed attratta dall’aspetto mediterraneo del ragazzo. La relazione tra lei e Adam che all’inizio sembra essere normale e stabile, inizia pian piano a sgretolarsi. La morte dell’operaio, scivolato e caduto nella piscina, diviene l’evento scatenante per la crisi tra i due, in un vortice di incomprensione, mancanza di dialogo e sensi di colpa. Pur cercando di evitare i propri sentimenti ed i propri problemi di coppia con escursioni, cene ed altri svaghi, finiranno per scontrarsi l’uno con l’altro.

Silent Land il film

Un simbolismo insistito

Silent Land risulta essere una pellicola eccessivamente lenta, priva di avvenimenti rilevanti o di una trama effettivamente avvincente. La quasi totale mancanza di sottofondo musicale e la presenza di pochi e scarni dialoghi rende difficile per lo spettatore mantenere l’attenzione. La regista sembra puntare specialmente su una comunicazione visiva, trasmettendo tutto attraverso i singoli dettagli: le riprese del mare, i particolari della piscina, le silenziose corse dei due polacchi.

Pur curando in maniera dettagliata l’aspetto prettamente visivo del film, la regista non riesce a coinvolgere pienamente lo spettatore, o, comunque, rende il significato di Silent Land eccessivamente complicato da cogliere tanto da rendere la pellicola fruibile solamente per un pubblico elitario.

L’eccessiva complessità del film, oltretutto, non si ritrova nella trama, la quale è, in verità, molto semplice e priva di grandi colpi di scena o intrighi; talvolta, le pellicole con degli intrecci di vicende molto complicati e difficili da comprendere per il pubblico possono altresì mantenere salda l’attenzione del pubblico. In questo caso invece Silent Land è complicato per via dell’insistito simbolismo; l’eccessiva concentrazione su alcuni particolari dipende proprio da ciò che essi devono rappresentare, con la presenza di pochi dialoghi si attribuisce un significato maggiore alle poche battute presenti.

L’assenza di musica, di dialoghi e questo simbolismo rendono il film inadatto ad un pubblico ampio. Il cinema ha il compito di interessare, intrattenere ed anche educare talvolta i propri spettatori, ma una pellicola come Silent Land esclude un pubblico ampio, si chiude in una torre di cristallo in cui solo un gruppo ristretto di spettatori riesce a comprenderlo a pieno. Per tutti gli altri, questa risulta essere una pellicola lenta e poco accattivante.

Crisi di coppia e sensi di colpa

Silent Land si incentra su due sole figure: Anna e Adam.  Questi due tentano di risolvere la loro mancanza di dialogo con un periodo di relax nelle spiagge della Sardegna, ma fin da subito una terza figura si insinua tra di loro. Il muratore diventa un personaggio continuamente presente, prima e specialmente dopo la sua morte.

A separare i due turisti polacchi emerge anche il senso di colpa per non essere intervenuti subito per salvare l’uomo dalla morte. Adam finisce per essere tormentato dalle vicende, sognando insistentemente il muratore ed arrivando ad avere degli attacchi di panico durante una festa cittadina. Ad instillare questo senso di colpa nel polacco è il capo dei carabinieri da cui si reca per un secondo interrogatorio: questo afferma che Adam avrebbe potuto salvarlo intervenendo subito perché l’uomo è morto di annegamento, non sul colpo per la contusione alla testa.

I due reagiscono al trauma in maniera differente: mentre Anna cerca di evadere la questione, Adam è spaventato e divorato dai sensi di colpa, e vorrebbe parlare con la compagna dei suoi sentimenti.

Una vita che vale meno di altre

Una tematica interessante che però non viene sviluppata adeguatamente in Silent Land  è il totale disinteressamento dei carabinieri riguardo la morte del giovane operaio. Questi, per non incriminare i due turisti per omissione di soccorso, finiscono per ignorare l’esistenza delle videocamere di sicurezza, insabbiando la questione. Il capo dei carabinieri afferma che i turisti sono importanti nella loro cittadina, lasciando sottinteso che essi vengano più tutelati rispetto ad un immigrato clandestino morto sul lavoro.

Sommario

Silent Land risulta essere una pellicola troppo lenta, che non riesce a mantenere l'attenzione dello spettatore. L'insistito simbolismo presente rende complicata la comprensione per un pubblico ampio.

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Silent Land risulta essere una pellicola troppo lenta, che non riesce a mantenere l'attenzione dello spettatore. L'insistito simbolismo presente rende complicata la comprensione per un pubblico ampio. Silent Land: recensione del nuovo film polacco