In Splice due scienziati, Clive e Elsa, sono alle prese con la scoperta del secolo: l’ibridazione umano-animale a scopi di medicina genetica. Dal loro esperimento nasce DREN, una creatura antropomorfa con un DNA misto tra umano e animale, un mostro, con una fisicità anomala e con un’indole ancora più misteriosa e complessa. Così come il mostro può spingersi al di là dei confini ammissibili dalla natura, così anche l’uomo può valicarli, arrivando a diventare a sua volta mostro.
Questo a grandi linee il significato di Splice, film di Vincenzo Natali, con protagonista Adrien Brody. Tuttavia laddove il tema portante del film è così complesso ed oscuro, è anche troppo facile cadere nella banalità. Ed è qui che Splice trova il suo punto debole: la morale è sempre la stessa, l’uomo è cattivo e non si addossa le proprie responsabilità, va contro la natura e questa le si rivolta contro per vendetta.
Splice è un film che per la prima metà convince, per ritmo, dialoghi e impostazione narrativa; tuttavia la seconda parte precipita inevitabilmente. A partire da una ripresa filologica del complesso di Edipo anticipato da una sindrome di Elettra, il film non si sforza di elaborare il tema, ma lo espone nudo e crudo, pedissequamente ancorato ai suoi schemi, senza una vera e propria necessità narrativa né tantomeno argomentata.
Splice, il film thriller con Adrien Brody
In un finale che annuncia un probabile sequel (a seconda dell’esito al botteghino) e sulla scia di un ben più fortunato film quale Alien si ha il coronamento di quello che si diceva poco più sopra: l’essere umano, disposto a tutto, può raggiungere vette ancora più mostruose dei mostri veri e propri, che sono in parte giustificati dalla loro natura il più delle volte bestiale. Seppure provvisti di una loro caratterizzazione, i due scienziati si ritrovano a recitare un gioco delle parti che in un primo momento mette Clive (Adrien Brody) al centro di un triangolo amoroso, e subito dopo i vertici cambiano e al centro c’è la caparbia Elsa (Sarah Polley) che è la prescelta per la fecondazione della nuova specie, lei che già qualcosa di suo aveva messo nel corpo di DREN.
Altro tema appena accennato ma sicuramente importante universalmente è la questione etica legata alla ricerca scientifica sul corpo umano, sulla genetica e sulla clonazione. Anche qui il tema viene sfiorato, esposto e accantonato, senza un approfondimento o una ragione sostanziale che ne sostenesse la congruità rispetto al rapporto reciproco dei personaggi, e a loro volta in rapporto alla creatura.
In uno scenario freddo e innevato, i due protagonisti si trovano a combattere contro la loro stessa creatura, ad essere sfidati secondo il classico schema della creatura che si rivolta contro il creatore, che assaggia la libertà e che non la vuole più lasciare andare; ancora una volta qualcosa di già visto e non sviluppato. Un progetto forse ambizioso per Natali che questa volta, dopo la buona provo con The Cube, mette decisamente troppa carne al fuoco.
Splice
Sommario
Un progetto forse ambizioso per Natali che questa volta, dopo la buona provo con The Cube, mette decisamente troppa carne al fuoco.