Une Vie Meilleure: recensione del film con Guillaume Canet

Une Vie Meilleure

In Une Vie Meilleure Yann e Nadia si incontrano e si innamorano. Entrambi poveri ma molto appassionati decidono di comprare un vecchio locale sul lago per farne un ristorante, investendo nel progetto ogni goccia del loro sangue e del loro soldi. Lui cuoco e lei cameriera, sono convinti di riuscire in qualche modo a portare a termine la loro impresa, ma ben presto le spese diventano insostenibili e anche i debiti si ingigantiscono, rischiando di diventare permanenti e oberare sui nostri per tutta la loro vita. Yann ha la possibilità di vendere, ma vuole portare avanti il progetto e questo scatena le proteste di Nadia. La donna va via, in Canada, verso un lavoro migliore, lasciando al compagno il figlio di 9 anni con la promessa di spedirgli presto un biglietto aereo per raggiungerla oltreoceano. Ma le cose si complicano per entrambi, i tempi di allungano e Nadia sparisce senza dare più sue notizie.

 

Una vita migliore è l’aspettativa di ogni essere umano, e Yann, con i suoi progetti, i suoi sogni, la sua tenacia e anche la sua onestà può rappresentare tante persone che cercano di dare una svolta alla propria vita anche osando e facendo ‘il passo più lungo della gamba’.

La drammatica attualità del film è attenuata dal racconto molto freddo che il regista Cédric Kahn ci propone, offrendo sempre un punto di vista distanziato, non indulgendo mai nei dettagli e riuscendo con sobrietà a raccontare la tristezza e la miseria, ma anche l’integrità di un’anima che cerca di non affondare.

Protagonista del film è un bravo Guillaume Canet, già regista e protagonista lo scorso anno di The Last Night, che si cimenta in un ruolo sofferto dell’uomo in difficoltà che cerca anche di improvvisarsi padre e che nella sua miseria riesce, con misure estreme, a raggiungere un luogo ed uno scopo che lo metteranno davanti ad altre difficoltà impreviste.

Il film si chiude però con un sorriso, una speranza, un obbiettivo che, nonostante tutto, potrebbe portare di nuovo la felicità.

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