Wallace e Gromit La maledizione del coniglio mannaro: recensione del film

Wallace e Gromit film

Wallace e Gromit La maledizione del coniglio mannaro è un film del 2005 diretto da Nick Park e Steve Box con le voci di Peter Sallis (Wallace), Ralph Fiennes ( Lord Victor Quartermaine), Helena Bonham Carter (Lady Tottington), Peter Kay (Agente di polizia Albert Mackintosh), Nicholas Smith (Reverendo Clement Hedges).

 
  • Anno: 2005
  • Regia: Nick Park, Steve Box
  • Voci originali: Peter Sallis (Wallace), Ralph Fiennes ( Lord Victor Quartermaine), Helena Bonham Carter (Lady Tottington), Peter Kay (Agente di polizia Albert Mackintosh), Nicholas Smith (Reverendo Clement Hedges).

Wallace e Gromit La maledizione del coniglio mannaro filmWallace e Gromit La maledizione del coniglio mannaro – Trama

La società Anti-Pesto di Wallace e Gromit è pienamente operativa per catturare i teneri coniglietti, che mettono a repentaglio le verdure dei giardini di una piccola cittadina inglese.

Con l’avvicinarsi del Concorso di verdura gigante le incursioni dei conigli sono sempre più frequenti, per questo Wallace idea un macchinario in grado di far cessare la fame di verdure da parte degli animaletti. L’esperimento del nuovo strumento ha successo seppur con un piccolo intoppo…  

Un nuovo pericolo è in agguato per le amate verdure: compare uno strano mostro, dalle lunghe orecchie e due grandi denti sporgenti, che inizia a devastare intere coltivazioni. Wallace, per fare colpo sulla signorina Tottington, cercherà di risolvere il mistero affiancato da Gromit. Il fedele cane dovrà però badare al suo padrone anche contro la concorrenza di Victor Quatermaine, un altro spasimante della Tottington.

Analisi: Wallace e Gromit sono nati dalla tesi di laurea di Nick Park e, dato il loro successo, sono poi comparsi in due successivi mediometraggi (I pantaloni sbagliati e Una tosatura perfetta) e una serie di altre avventure. Forse poco conosciuti in Italia, sono arrivati a questo primo lungometraggio solo nel 2005, condotto dallo stesso Park.

La peculiarità dell’intera produzione è la ripresa, con la tecnica dello stop-motion, di personaggi realizzati in plastilina, modellata su una struttura di fili di ferro. L’unione dell’ingente budget messo a disposizione dalla DreamWorks, ha permesso di perfezionare le invenzioni di Park, mascherando le impronte lasciate sulle figure e offrendo la possibilità di arricchire l’universo dei due protagonisti con tante nuove scenografie e personaggi.

Il risultato è che un’anonima cittadina inglese si popola di individui ben particolareggiati, che risultano vicini all’ambiente familiare e accogliente tipico delle ristrette comunità. E poi ci sono Wallace il formaggio-dipendente, sbadato nella sua genialità, affiancato da Gromit il fedele cane, più vicino alle fattezze umane.

Dopo l’esilarante pellicola di Galline in fuga (2000), Park ha trovato molto più agevole destreggiarsi nell’universo a lui così familiare dell’eccentrico duo, fino ad arrivare alla vittoria dell’Oscar come miglior film d’animazione nel 2006, battendo La sposa cadavere di Tim Burton e Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki.

Wallace e Gromit, un film tra l’Incredibile Hulk o del film Un lupo mannaro americano a Londra

La sceneggiatura di Wallace e Gromit – La maledizione del coniglio mannaro è stata composta a quattro mani tra Park, Steve Box, Mark Burton e Bob Baker ed è risultata essere un valido mix di sottile humor inglese e di richiami ad altri film, non solo horror (alcune trasformazioni del coniglio mannaro ricordano quelle de l’Incredibile Hulk o del film Un lupo mannaro americano a Londra).

Grazie a queste qualità il pubblico di bambini e adulti apprezzerà a pieno la pellicola, divertendosi non poco e scoprendo la grande espressività di cui sono dotati tutti i personaggi, pur mantenendo un aspetto immaginifico.

Nell’era in cui la grafica computerizzata fa il grosso lavoro nei film d’animazione, vi è ancora chi procede nel faticoso lavoro dello stop-motion che, seppur faticoso, riserva la sua esclusività. Wallace e Gromit vanno apprezzati per la loro spontaneità, che non sfocia mai in scadenti battute, e mantiene la stretta simbiosi tra due personaggi del tutto nuovi nella storia dei film d’animazione.

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