Recensione film Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie

Anno: 2007

 

Regia: Zac Helm

Cast:  Dustin Hoffman, Natalie Portman, Jason Bateman, Zac Mills, Rebecca Northan

Trama:  Il negozio di giocattoli di Mr. Magorium è un negozio speciale. Al suo interno infatti i bambini possono scorrazzare liberamente e perdersi senza paura in un mondo fatto di palline che rimbalzano da sole, porte magiche che aprono in stanza sempre differenti e peluche animati in cerca di abbracci. Insieme a lui a gestire l’emporio incantato c’è Molly Mahoney  una ragazza con un grande talento da pianista ancora inespresso a causa di quello che lei stessa definisce “blocco creativo”. Arrivato all’età di 243 anni il Signor Magorium decide però che è l’ora di andarsene, pacificamente e sorridendo, da questo mondo. Per questo assume il contabile Henry, anche detto “il mutante”, per mettere in regola il lascito che vuole far ereditare a Molly. Da questo momento in poi il negozio farà di tutto per impedire la dipartita del suo strampalato proprietario, diventando sempre più grigio, ribellandosi e nascondendo tutta la sua magia sotto un cupo strato di polvere e tristezza. Molly però, incapace di credere in se stessa e nella sua “magia” decide di vendere il negozio e tutti i giocattoli prodigiosi che esso contiene, ma un affezionato cliente di nome Eric ha già in mente un piano per salvare quello che per lui e per altri bambini è un posto davvero speciale.

Analisi: Per il suo debutto alla regia il giovane sceneggiatore Zac Helm (Vero come la finzione) si affida a due attori di sicuro successo come Natalie Portman, perfetta nella parte da “cigno bianco” della giovane e insicura Molly Mahoney, e alla capacità istrionica di Dustin Hoffman che ormai da tempo si diletta con indiscutibile successo in ruoli ironici e un po’ sopra le righe tipici delle favole per bambini (Hook, Lemony Snicket, Neverland). La pur scarsa trattazione caratteriale e spessore psicologico dei personaggi viene perfettamente colmata dalle prove dei due attori che si calano perfettamente nella parte e la interpretano con assoluta naturalezza e genuinità avvicinandosi alla caricatura senza però toccarla mai. Da sottolineare anche la performance del giovanissimo Zac Mills che, se pur alle prime armi, sa dare un tocco di veridicità al personaggio, ben troppo noto, del ragazzino problematico ma buono e generoso, incoscientemente dotato di un talento straordinario. Sono proprio questi gli elementi dissonanti nella sceneggiatura: i molti intrecci dei e tra i personaggi aperti e mai conclusi. Eric troverà mai un amico “reale”? Molly e Henry capiranno che nonostante le apparenti diversità sono fatti l’uno per l’altra? E il concerto che la giovane sta cercando di terminare da tutta la vita verrà mai alla luce? Sarebbe stato sicuramente più apprezzabile se Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie fosse rimasto quello che ci si aspetta: un racconto sul cambiamento, sulla trasformazione delle persone e dei luoghi e sull’importanza che spesso cose invisibili e quasi incredibili hanno per tutti noi.

- Pubblicità -