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Non c’è proprio tempo da perdere, se già nella prima scena Reese rischia di cacciarsi nei guai a causa di un nuovo ‘numero’. L’ultima segnalazione della Macchina, infatti, riguarda Michael Cahill, uno degli uomini di punta del famigerato Vargas, trafficante di droga al soldo del ben più temibile L.O.S.

 
 

 E John si è buttato subito nella mischia, lavorando per la banda come ‘autista’. Finito il colpo, Reese segue Cahill fino a casa, ma a notte fonda lo vede uscire di soppiatto e lo pedina mentre si dirige, circospetto, verso un’altra abitazione. Una rapida ricerca e Finch scopre che quella casa appartiene a un poliziotto: forse le voci sull’odio profondo di Cahill per le forze dell’ordine andavano prese sul serio… Reese è pronto a intervenire, ma non ce n’è bisogno, perché è proprio Cahill il poliziotto in questione: vero nome Daniel Tulley, agente infiltrato della Narcotici, moglie incinta e un figlio piccolo. Forse la sua copertura è in pericolo; forse c’è un poliziotto corrotto che fa da contatto a Vargas e che potrebbe compromettere Tulley. Meglio allertare la Carter e Fusco: in separata sede, naturalmente. Mentre la detective indaga sul giro di Vargas e sul misterioso poliziotto/informatore, Fusco deve sottrarre il fascicolo di Tulley dalla cassetta di sicurezza in cui è custodito, per poi distruggerlo prima che finisca nelle mani del contatto di Vargas.

Peccato che i due colleghi si incrocino proprio nel corridoio che ospita le cassette di sicurezza, stupiti entrambi, ed entrambi sospettosi l’uno dell’altra per la rispettiva presenza in quel luogo. Comunque, Fusco riesce a distruggere il fascicolo, anche se viene colto in flagrante da un superiore, che lo arresta ‘privatamente’ e poi contatta Vargas per informarlo di non essere riuscito a rintracciare l’identità della talpa fra i suoi. Già, perché il trafficante sa che c’è un infiltrato nella banda e vuole sbarazzarsene: ha rinchiuso i suoi uomini in un magazzino in attesa di ricevere la conferma, e quando Tulley sta per essere incastrato da un cellulare, Reese si sacrifica e fa in modo di ‘tradirsi’ al posto suo. Rimasto solo col poliziotto per un ‘interrogatorio’, John gli confida di sapere tutto di lui e si prende perfino una pallottola da Tulley, quando Vargas gli chiede di far fuori Reese. Ma il poliziotto è un “buon tiratore”, e John un supereroe, se ben vi ricordate… A parte quel suo punto debole: l’amore per Jessica e il rimpianto di non avere una famiglia come Tulley. Una serie di flashback ci catapulta nel 2008, con John che vive da clandestino a New York e che discute con la sua partner, Stanton (quella che, secondo la CIA, lui stesso ha ucciso tempo dopo). Al centro della loro discussione c’è, appunto, Jessica, che ormai si è rifatta una vita, si è perfino sposata. Deve lasciarla andare.

Nel quadretto si inserisce anche l’agente Snow, l’uomo che recentemente abbiamo visto sparare a Reese  e che oggi continua a minacciare la Carter perché poco collaborativa. Tornando al presente, se da una parte il caso Tulley viene risolto – con un lieto fine un po’ amaro – dall’altra, il povero Fusco è ancora nelle mani dell’informatore cattivo. L’angelo custode si fa attendere, ma non troppo; la minaccia più urgente viene eliminata. Ora, però, Reese ha bisogno che Fusco operi dall’interno, che si inserisca nella cosiddetta “HR”, l’organizzazione dei poliziotti corrotti, per arrivare alla radice del problema. Proprio adesso che Fusco si stava abituando alla parte del buono…

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Giuditta Martelli
Giovane, carina e disoccupata (sta a voi trovare l'intruso). E' la prova vivente che conoscere a memoria Dirty Dancing non esclude conoscere a memoria Kill Bill, tutti e due i Volumi. Tanto che sulla vendetta di Tarantino ci ha scritto la tesi (110 e lode). Alla laurea in Scienze della Comunicazione seguono due master in traduzione per il cinema. Lettrice appassionata e spettatrice incallita: toglietele tutto ma non il cinematografo. E le serie tv. Fra le esperienze lavorative, 6 anni da assistente alla regia in fiction e serie per la televisione (avete presente la Guzzantina in Boris?). Sul set ha imparato che seguire gli attori è come fare la babysitter. Ma se le capita fra le mani Ryan Gosling...