E’ arrivato a roma Clive Owen per presentare i primi due episodi della serie televisiva The Knick di Steven Soderbergh che lo vede protagonista nei panni del geniale chirurgo John Thackery. L’attore britannico (Golden Globe per Closer, interprete di film come King Arthur, Sin City, Inside Man) sarà sul red carpet alle ore 19.30. Nel frattempo abbiamo avuto modo di incontrarlo.

 

_MG_8189Cosa ti ha convinto di questo ruolo così impegnativo ?

Conoscevo Steven Soderbergh, lui mi ha telefonato, ho questa sceneggiatura e voglio trasformarla in una serie di dieci puntata. Leggila e dimmi cosa ne pensi. Io non avevo intenzione di impegnarmi in una serie così lunga, un lavoro così lungo. Dopo aver letto la sceneggiatura sapevo che volevo farlo. Sapevo bene che l’epoca era così interessante e un personaggio così non si può rifiutare. E’ veramente entusiasmante, perché è un genio ma anche un arrogante e pieno di difetti. Ma tutta la serie è una continua ricerca. Per essere onesto se fosse stato un film, o un’opera teatrale l’avrei accettato ugualmente perché la sceneggiatura è troppo bella. 

Parte della sfida è renderlo simpatico dunque? 

Si è come cercare un equilibrio. E’ un personaggio non simpatico ed è veramente straordinario vedere fino a che punto può arrivare. Io non accetto mai un personaggio pensando deve essere simpatico. Dobbiamo capirli i personaggi, dobbiamo capire qual è la loro storia, conoscere i punti deboli e i loro difetti. E questo è veramente stimolante, arrivare a questo delicato gioco di equilibrio, e cercare di farsi accompagnare da questo personaggio. 

Un dottore deve essere stronzo, arrogante o drogato per avere successo?

Allora, innanzitutto il motivo del perché questi personaggio hanno avuto successo è perché hanno a che fare con questioni di vita o di morte. La posta è sempre molto alta e si parla in questo caso di un’epoca veramente straordinaria,di progresso. Sperimentavano, andavano per istinto e questo per me può spiegare tutto del mio personaggio anche se è complesso, arrogante ma geniale. Non è convenzionale, non accetta regole e non si ferma d’avanti a nulla. Ma se fosse simpatico e una brava persona forse non interesserebbe poi molto. 

Com’è stato lavorare con Soderbergh, esteticamente la serie è incredibile..

Beh quando lavoro con lui bisogna riconoscere che è incredibile. Lui fa tutto, manovra le luci, le riprese, il montaggio. Abbiamo lavorato ad un ritmo frenetico e la prima volta che l’ho visto sono rimasto sconcertato anch’io nel vedere la bellezza del prodotto finito. Grazie a lui ha anche una squadra che lavora adattandosi al suo modo perché sono veramente bravi. E poi la scenografia è incredibile, il dettaglio, la bellezza. Sono veramente reali questi set, non sono solo di facciata sono veri. Quando lavoro così si ha tutto il sostegno di cui si ha bisogno, non ti serve nient’altro.

 Invece per quanto riguarda il mezzo, c’è davvero un grande fermento oggi in televisione … 

Beh si, ci sono molti registi, Steven aveva detto che non avrebbe più fatto cinema, poi tre settimane dopo è arrivato l’annuncio che avrebbe fatto 1o ore di televisione. Ha detto che se non l’avessi fatto io il prossimo al quale sarebbe stato proposto l’avrebbe fatto e lo stesso vale per me. Non intendevo rinunciare ad una parte così ben scritta solo perché è una serie. Anzi, c’è più tempo per esplorare il personaggio, arrivare nel profondo e forse si può essere anche più pericoloso perché non si cerca di confezionare tutto in un formato di 90 min o 2 ore e poi devi rimontare per trovare uno sbocco, un mercato. Puoi rischiare di più e oggi l’epoca della televisione è straordinaria. Ad essere onesto io non amo interpretare lo stesso personaggio per troppo tempo, perché rischi di rivelare troppo, io cerco di variare nella mia carriera. Ma io in questo progetto non percepisco questo rischio. Fosse stato più lungo l’avrei accettato perché lo script è davvero incredibile. Io non ho avuto molte sceneggiatura di cui ti senti galvanizzato del motivo per cui fai l’attore ma questo è uno di quei rari casi un cui lo sono stato. Poi io giudico sulla base di come è scritta la sceneggiatura e chi è il regista, non in base al mezzo. 

Tornerai per una seconda stagione? 

Si gireremo a Febbraio e Steven dirige nuovamente tutti e dieci gli episodi e vi assicuro che questa serie ha degli sviluppo veramente folli e selvaggi. Abbiamo tutto il tempo ed è straordinario vedere fine a che punto possiamo arrivare. 

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