Tornano Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli a dare vita ai personaggi che li hanno resi famosi tramite MTv con I 2 Soliti Idioti. Privi di qualunque intento educativo, fin dalle prime immagini del film rivendicano la loro cinica indipendenza creativa attraverso un cartello in stile “Jackass” con il quale invitano il pubblico a non emularli assolutamente in alcun modo. I contenuti politicamente scorretti, la satira inflazionata fino ai limiti del grottesco sono l’ingrediente fondamentale che ha fatto di questo duo comico un fenomeno mediatico nazionale, culminato addirittura con una partecipazione sanremese sulla scia del successo del primo film.
Rispetto alla prima pellicola del 2011, in questo secondo film c’è una struttura più solida, sulla quale si incastrano i vari personaggi partoriti dalle menti dei due autori-attori.
I 2 Soliti Idioti è una sorta di sequel ideale del precedente capitolo: i protagonisti incontrastati sono Ruggero De Ceglie e il figlio Gianluca, che ritroviamo costretti a fuggire da un improbabile duo di mafiosi russi. Ma l’aria di crisi c’è, e si è abbattuta anche sull’impero del wurstel creato da Ruggero: braccato dalla finanza, depredato del proprio patrimonio, l’uomo è disposto a tutto pur di salvarlo, perfino ricorrere all’aiuto del padre di Fabiana (l’eterna fidanzata del figliol prodigo Gianluca), un integerrimo professore austero e rigoroso, figlio supremo di questi tempi. Riuscirà Ruggero a salvare il suo patrimonio? Ma allo stesso tempo riuscirà Gianluca, neo sposo, a liberarsi dall’opprimente stretta paterna?

Il film si regge comunque su una trama coerente e sull’immaginario creato da Biggio e Mandelli, un mondo popolato di tormentoni efficaci e crudi che rispecchiano la nostra società contemporanea, i rapporti che intercorrono tra le persone e riflettono quella grande commedia umana che è la vita stessa.
I 2 Soliti Idioti uscirà nelle sale il 20 Dicembre in oltre 500 copie, sperando di replicare il successo della prima pellicola (oltre 11 milioni di euro incassati) e di sostituire, nel cuore d’ogni italiano medio, il vuoto lasciato dal tradizionale cinepanettone natalizio della premiata ditta Vanzina – De Sica.

