Sotto una buona stella: recensione del film di e con Carlo Verdone

Sotto una buona stella

Arriva al cinema distribuito da FilmMauro, Sotto una buona stella, il nuovo film da regista di Carlo Verdone.

 

In Sotto una buona stella Federico Picchioni (Carlo Verdone) è un uomo agiato, che vive in un elegante appartamento con una donna più giovane, Gemma (Eleonora Sergio), quando all’improvviso si ritrova senza lavoro e a badare per la prima volta ai suoi due figli, Lia (Tea Falco) una giovane poetessa con una figlia di tre anni, e Niccolò (Lorenzo Richelmy), un aspirante cantante. Come se non bastasse, dopo poco, Gemma lo lascia perché in perenne disaccordo con i figli e anche la colf se ne va. Quando tutto sembra andare a rotoli, arriva Luisa (Paola Cortellesi), la nuova vicina di casa, una tagliatrice di testa con i sensi di colpa, ripudiata dalla sua famiglia. Apparentemente opposti, i due si aiuteranno a vicenda in questo difficile periodo della loro vita, essendo l’uno per l’altra una buona stella.

Verdone torna a raccontare gli attuali problemi socio-economici attraverso le disavventure di una famiglia comune. Affrontando temi come la frode fiscale, i licenziamenti, le scarse possibilità di lavoro gratificante per i giovani e anche per gli adulti che devono ricominciare da capo, Verdone cerca di mostrare le debolezze e i difetti del nostro Paese, percorrendo una strada in discesa; i dolorosi argomenti sono solo degli spunti per collocare socialmente i diversi personaggi e motivare alcuni sviluppi narrativi, niente di più. Infatti, Verdone e gli altri sceneggiatori, Pasquale Plastino, Gabriele Pignotta e Maruska Albertazzi, preferiscono focalizzarsi sugli effetti che quei problemi hanno sulle dinamiche psicologiche ed emotive della famiglia Picchioni e del rapporto tra Federico e Luisa, mostrandocene spesso il lato ironico. La risata è sempre dietro l’angolo, anche se sono pochi i momenti davvero esilaranti, quasi tutti legati al personaggio di Luisa. Paola Cortellesi, infatti, rivela una perfetta alchimia con Verdone, sostenendo bene la sua mimica ormai familiare e portando aria fresca nei vari sketch. Tuttavia, sono così tanti i temi e le sfaccettature di questa storia che non si capisce di preciso qual è il fulcro del racconto e si fa fatica a seguire il filo del discorso, nonostante la voce fuori campo di Verdone che cerca di fare il punto nei momenti più densi del film. Il protagonista all’inizio sembra sia uno, poi diventano due, a tratti sembra anche un film corale e alla fine non ricordi chiaramente che storia ti è stata raccontata.

Sotto una buona stella recensionePurtroppo, Sotto una buona stella sembra più materiale da sitcom che da sala cinematografica e sicuramente aver girato quasi esclusivamente in interni ha contribuito a dare l’impressione di guardare un susseguirsi di scene e sketch piuttosto che un film, senza contare i numerosi errori di doppiaggio. C’è, però, da dire che almeno la fotografia di Enzo Guarnieri, la scenografia di Tonino Zera e i costumi di Tatiana Romanoff aiutano a dare più sostanza e forza al film. In sala dal 13 febbraio.

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