Un fantastico via vai: recensione del film di Leonardo Pieraccioni

Un fantastico via vai

Pieraccioni torna con Un fantastico via vai a raccontarci con il suo fare poetico e fantasioso una storia di situazioni comuni, di persone normali con problemi altrettanto normali, ma stavolta il suo sguardo è diverso. Forse maturato come il regista toscano, il protagonista non cerca o insegue l’amore ma se stesso. Così rivivendo le emozioni di quand’era ventenne, capisce, attraverso gli occhi e le paure di chi ventenne lo è davvero, ciò che gli era sfuggito finora. Ma mentre gli studenti aiutano Arnaldo indirettamente, lui per loro è un vero e proprio deus ex machina sotto le sembianze di un fratello maggiore. Nella sceneggiatura si nota il tocco esterno del regista Paolo Genovese che, nel ruolo di co-sceneggiatore insieme a Pieraccioni, sostituisce la sua eterna spalla Giovanni Veronesi.  Ecco che allora un paio di scene perdono il marchio ‘toscano’ e l’epicità del sentimento non lascia spazio ad altro.

 

Un fantastico via vai, la trama

In Un fantastico via vai Arnaldo Nardi (Leonardo Pieraccioni) è felicemente sposato con Anita (Serena Autieri), ha due figlie, una bella casa, un posto fisso in banca e una sera a settimana esce con i suoi due colleghi, Esposito (Marco Marzocca) e Giovannelli (Maurizio Battista). Insomma, non gli manca nulla nella sua vita tranne un po’ di brio, così quando per un malinteso la moglie lo caccia da casa, va ad abitare con quattro studenti: Anna (Chiara Mastalli), romana, ha il complesso della babysitter, Marco (Giuseppe Maggio) studia medicina ma non riesce a guardare il sangue, Camilla (Marianna Di Martino) è andata via da Catania perché incinta ed Edoardo (David Sef), perugino di colore, è fidanzato con Clelia (Alice Bellagamba), figlia del Cavalier Mazzarra (Giorgio Panariello), borghesotto razzista. La settimana passata insieme aiuterà Arnaldo ad avere ancora fiducia nel suo futuro e ai quattro giovani ad avere coraggio nel presente, ora che hanno vent’anni e la vita è così fantastica.

Per comporre il cast Pieraccioni chiama molti attori comici, tutti con un ruolo funzionale alla storia: Panariello che con il suo Cavalier Mazzarra si muove tra il comico e il drammatico, Massimo Ceccherini, che appare poco ma ruba sempre una risata, Battista (L’Ultima Ruota del Carro) e Marzocca (Fascisti su Marte), che si rivelano una coppia ben assortita ed esilerante. La scelta della moglie è una sorpresa, visto che Pieraccioni ha sempre preferito le sue partner castane e stavolta ci troviamo sullo schermo l’Autieri (Il Principe Abusivo), ma l’attrice napoletana è perfetta nel piccolo ruolo che le viene affidato, quindi non ci si fa più di tanto caso. Tra i cinque giovani, volti noti soprattutto in tv, c’è qualcuno che brilla più di altri, come la Mastalli e la Di Martino.

Ambientato nell’incantevole Arezzo, ma culturalmente senza confini, Un fantastico via vai è una commedia piacevole e divertente, adatta al periodo natalizio per le promesse che ci spinge a fare a noi stessi. Al cinema dal 12 dicembre.

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