
Al centro della storia c’è una vicenda di famiglia che diventa, per scelte o per circostanza altre, strettamente legata agli affari della malavita organizzata che, volente o nolente, in quelle realtà determinano il destino di tutti. Se da un punto di vista della costruzione della messa in scena Anime Nere rimane piuttosto credibile in tutto il suo evolversi, dal punto di vista della ricostruzione dell’ambiente mafioso calabrese dimostra tutta la sua debolezza. Ci sono molte dissonanze tra quella che realmente è la concezione della “famiglia” calabrese, come lo stesso Paolo Borsellino la definì, e quello che vediamo nel film, compreso l’evento scatenante, ovvero una discussione tra ragazzi che si trasforma in una faida tra clan rivali.

Anime Nere è un progetto riuscito a metà, molto buono per quanto riguarda il lavoro degli attori, ma inadempiente per tutto quello che concerne la narrazione e il coinvolgimento dello spettatore.

