Venezia 74: la metamorfosi di Jim Carrey in Andy Kaufman nel documentario di Chris Smith

Tra gli ospiti internazionali di Venezia 74, il 5 settembre è anche il giorno di Jim Carrey, che porta al Lido il documentario Jim & Andy: the great beyond – The story of Jim Carrey & Andy Kaufman with a very special, contractually obligated mention of Tony Clifton.

 

Il titolo del film, diretto da Chris Smith, è una raccolta di filmati di repertorio girati sul set di Man on the Moon, il biopic di Milos Forman in cui Carrey ha interpretato Andy Kaufman.

Il progetto, nato per volere dell’attore, mostra un processo di mimesi nel personaggio incredibile, un’immersione totale in quello che era Andy Kaufman, considerato un vero e proprio spirito guida da Carrey stesso.

Per Jim, il documentario è utilissimo per spiegare il suo lavoro, per mostrare al pubblico che non esistono solo le sue faccette nei personaggi, ma anche ogni suo lavoro ha dietro un’anima, una costruzione. “Ogni singolo e più sciocco aspetto del mio lavoro ha un senso ed è molto gratificante che Chris (regista) abbia visto qualcosa in questi filmati, qualcosa di totale.”

Per quanto riguarda la sua preparazione per il ruolo di Kaufman, Carrey ha spiegato: “Era un altro livello di dedizione, psicotica. C’era una grande sceneggiatura su cui basarsi.”

I filmati erano custoditi da Jim in persona, da quasi 20 anni, e lui stesso ha voluto costruirci una storia: “Il vero autore del progetto è Andy, il fatto che era così impegnato, così dedito in quello che faceva, ha reso tutto possibile e mi ha permesso di perdermi in Andy. In questo modo sento di non aver interpretato il personaggio, ma che il film l’abbia fatto davvero lui. Quello che pensavo era che Andy sarebbe tornato a vivere con questo film.”

In merito alla sua personalità esuberante e all’aiuto che questo ha rappresentato nella costruzione della sua carriera, Jim Carey ha detto: “Sento che la mia personalità è stata tutto per me all’inizio di questo incredibile viaggio. Poi ho cominciato a capire che anche io che interpretavo un personaggio ero un personaggio, e questo ha cambiato le cose. Non esiste un me, un io, un mio, ma solo energia e alcuni limiti che ci danno delle indicazioni per cercare di costruire una personalità intorno a noi: la nazionalità, le relazioni. Ma non è quello che siamo, noi non siamo niente, ed è un fottuto sollievo.”

Parlando ancora della sua maschera di comico, il protagonista di The Thruman Show ha detto: “Lo dico nella città delle maschere (Venezia), tutti indossano una maschera e quando qualcuno non lo fa, si comporta con sincerità, diventa molto difficile per chi invece la indossa, continuare con la sua maschera”.

- Pubblicità -