David Yarovesky arriverà al cinema in Italia il prossimo 20 agosto, quando Eagle Pictures distribuirà Locked – In Trappola, remake del film argentino 4×4. “Sono un grande fan dei remake“, ha spiegato il regista nel corso di un’intervista.
Locked cerca la sua strada, con diversi punti di divergenza tra lui e l’originale, ma se guardate i due trailer uno dopo l’altro, si notano anche alcune inquadrature quasi identiche. Quando gli è stato chiesto in cosa volesse discostarsi dall’originale, David Yarovesky ha esordito dicendo: “Penso che i registi originali abbiano fatto un lavoro incredibile. Soprattutto con le risorse che avevano. Ho adorato quello che hanno fatto”. È interessante notare che Yarovesky non ha guardato 4×4 prima di aver letto la sceneggiatura di Locked: “Volevo essere davvero mirato e specifico nel modo in cui mi sono concesso di guardarlo“.
“Sono un grande fan dei remake”, ha detto il regista, prima di aggiungere che la critica a una Hollywood non originale è “la visione più ovvia del pianeta Terra… se si va più a fondo, si capisce che ogni singolo film è un remake. Che ogni film che vedi è stato presentato come un qualcosa che incontra qualcos’altro. E se parli con un regista, ti dirà: ‘Oh, ti piace quella scena? Io sto solo facendo questo qui’“.
“Ti piace il finale di Brightburn?” Yaravosky ha continuato: “Beh, è il finale di Jurassic Park. L’ho rubato a Steven Spielberg e non è bello come Jurassic Park, ma quella è stata la mia ispirazione ed è quello che è. E alcuni dei miei film preferiti sono reboot. Certo, ce ne sono alcuni che non mi piacciono, ma da Cape Fear di Scorsese a La mosca di Cronenberg, a L’alba dei morti viventi di James Gunn”.
Locked si discosta dall’originale
Ma Locked non è solo un reboot. “C’è l’ambientazione, c’è la premessa, ci sono un paio di momenti che sono sicuramente un omaggio all’incredibile lavoro svolto dai precedenti registi”, ha spiegato Yarovesky, “e c’erano cose che amavo ma che non sarebbero state fedeli al film che stavo girando. E dovevo raccontare la mia storia”.
In fondo, il regista è stato ispirato dalla sua esperienza di vita: “Quando ero più giovane, qualcuno è entrato in casa e mi ha rubato la Xbox. Non è un grosso problema, ma quando è successo a me, per me sono stati un sacco di soldi e mi sono sentito una vittima. Non volevo entrare in quella parte della casa perché mi sembrava qualcosa di [brutto]. Potevo incanalare ciò che provavo in quel momento e pensare: ‘E se riuscissi a catturare quel tizio in una scatola? Come andrebbe a finire davvero, e quanto sarebbe teso?'”.
La trama di Locked – In Trappola
Eddie è un piccolo criminale di città, abituato a colpire in fretta e sparire nel nulla. Ma stavolta sbaglia bersaglio. Quando forza un SUV apparentemente abbandonato, si ritrova intrappolato in un incubo tecnologico: porte che non si aprono, vetri blindati, nessuna via di uscita. È solo l’inizio.
Dietro tutto questo c’è William, un uomo che non crede nella giustizia delle leggi, ma in quella spietata e personale che si esercita nell’ombra. Intrappolato nel veicolo, Eddie dovrà lottare contro il tempo, contro i propri demoni, e contro un nemico che conosce ogni sua mossa. Un thriller ad alta tensione, claustrofobico e adrenalinico, dove ogni secondo conta e la redenzione non è contemplata.