MCU: la tecnologia dimenticata che avrebbe potuto sconfiggere gli Avengers in un secondo

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Quando i fan discutono sulle armi più potenti del MCU, nomi come il Guanto dell’Infinito, Mjolnir o persino i Dieci Anelli di solito sono in cima alla lista. Eppure, nascosta in bella vista fin dal primo film dell’MCU, c’è una tecnologia così devastante che, se usata strategicamente, avrebbe potuto rendere indifesi tutti gli eroi più potenti della Terra. La parte sorprendente? Non era un artefatto alieno, né era stato creato da Tony Stark in persona: era stato introdotto dal suo rivale, Obadiah Stane, in Iron Man (2008).

In una delle scene più agghiaccianti del film, Stane mostra un dispositivo portatile compatto in grado di disattivare il sistema nervoso di una persona per 15 minuti. Emettendo una frequenza acuta, l’arma paralizza chiunque si trovi nel raggio d’azione, lasciandola completamente cosciente ma completamente incapace di muoversi. A meno che l’utilizzatore non indossi tappi auricolari protettivi, le vittime sono rese prigioniere del proprio corpo.

Questo dispositivo senza nome è apparso solo una volta nell’MCU, quando Stane ha teso un’imboscata a Tony Stark nella sua casa. Ma le implicazioni del suo potenziale utilizzo sono sconcertanti. Immaginate se Stane avesse integrato la tecnologia nella sua armatura di Iron Monger e l’avesse amplificata con altoparlanti esterni. Eserciti, supereroi e persino esseri cosmici come Thanos – sì, ha le orecchie – avrebbero potuto essere immobilizzati facilmente, lasciandoli vulnerabili a un colpo di grazia.

L’arma più potente del MCU è apparsa nel primo film

A differenza di molte delle armi più complesse o mistiche dell’universo, questo paralizzatore sonico non richiede condizioni speciali, energia cosmica o materiali rari. La sua efficacia dipende esclusivamente dalla biologia: se riesci a sentire, sei vulnerabile. In un mondo in cui super soldati, dei, stregoni e alieni vagano liberamente, il fatto che una semplice arma basata sulle onde sonore possa neutralizzarli evidenzia uno squilibrio terrificante. La forza degli Avengers risiede nella loro diversità di poteri, ma questo singolo dispositivo li ignora tutti senza discriminazioni.

Da allora, l’MCU ha introdotto innumerevoli potenti artefatti, dal Darkhold alla tecnologia multiversale di Kang, ma nessuno suscita lo stesso livello di paura pragmatica dell’invenzione dimenticata di Stane. La sua assenza nei film successivi ha portato alcuni fan a ipotizzare che l’arma sia stata silenziosamente “ritirata” dalla continuity a causa della sua eccessiva potenza. Dopotutto, se un dispositivo del genere fosse esistito durante battaglie come la Battaglia di New York o Infinity War, l’esito di quei conflitti avrebbe potuto essere molto diverso.

Mentre i Marvel Studios continuano a espandere il loro universo con minacce terrestri e cosmiche, è affascinante pensare che una delle sue tecnologie più letali sia stata introdotta nel primissimo capitolo. Obadiah Stane potrebbe essere stato sconfitto, ma il potenziale del suo dispositivo sonico rimane come un agghiacciante promemoria: a volte, l’arma più pericolosa non è alimentata dalla magia o dalle Gemme dell’Infinito, ma nasce dall’ingegno umano.

Con il figlio di Stane introdotto nel MCU in Ironheart, questa “vecchia” arma verrà rivalutata e potrebbe diventare una minaccia per gli Eroi più potenti della Terra? Staremo a vedere.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice e Direttore Responsabile di Cinefilos.it dal 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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