Chi possiede animali domestici e frequenta spesso le cliniche veterinarie sa bene quanto molti di questi luoghi — soprattutto quelli moderni e patinati — abbiano ormai sposato un modello quasi da supermercato, spingendo prodotti e snack a ogni occasione. Animal, la nuova commedia spagnola di Netflix (titolo originale Old Dog, New Tricks), prende in giro proprio questo mondo eccessivamente capitalista, offrendo una satira ironica ma mai moralistica.
Al centro della storia c’è Anton, un veterinario di mezza età dal carattere ruvido e diretto, costretto per motivi economici ad adattarsi a un ambiente professionale che non gli appartiene. La serie alterna comicità e riflessione sociale, riuscendo a far sorridere senza perdere di vista il messaggio.
Perché Anton entra alla Kawanda?
Animal inizia con Anton, veterinario trasandato che vive in Galizia e fatica a sbarcare il lunario. I suoi clienti non lo pagano in denaro, ma con latte e uova: in campagna i pazienti sono soprattutto mucche. L’unica via d’uscita sembra essere Vicente, un amico-nemico che tenta di coinvolgerlo in una truffa immobiliare per arricchirsi rapidamente.
Anton, però, rifiuta di firmare i documenti truffaldini e decide invece di accettare un posto nella moderna clinica Kawanda, gestita dalla nipote Uxia. Qui resta sconvolto dal clima aziendale: più che curare gli animali, l’obiettivo è soddisfare i clienti, spesso ignoranti in materia. Anton si ritrova così a gestire casi assurdi — come cani “dislessici” o conigli “asessuali” — mentre le valutazioni dei clienti determinano la sua sopravvivenza lavorativa.
I colleghi (Xoel, Bernardo, Roy e Angela) non lo accolgono con entusiasmo, anche se Angela gli mostra un minimo di gentilezza. Uxia cerca di aiutarlo, soprattutto dopo essere andata a vivere con lui in seguito al tradimento del fidanzato Miguel.
Nel tentativo di migliorare la propria reputazione, Anton accetta di operare Carmina, il cane anziano di Victor e Ana, una coppia in crisi. Pur sapendo che l’operazione è inutile, decide di fingere l’intervento per dar loro speranza: un gesto che rivela la sua umanità e che Uxia approva, nonostante la cinica politica della clinica.
Anton firma il documento?
La serie sorprende quando, nel quinto episodio, Anton decide di firmare il documento che aveva rifiutato all’inizio. La scelta, apparentemente incoerente, si spiega con la sua crescente ansia e insoddisfazione. Anton, nostalgico della vita semplice in campagna, si sente schiacciato dal mondo competitivo e artificiale della Kawanda.
Le cose peggiorano quando entra in scena Nuno, un giovane veterinario che inizia a frequentare Uxia. Anton, spinto dal desiderio di avvicinarsi a lei, tenta di convincere Nuno a lavorare alla clinica, ma finisce per far arrabbiare la nipote. Anche la vita sentimentale di Uxia si complica, oscillando tra Nuno e il vecchio fidanzato Miguel.
Nel frattempo Anton adotta un porcellino d’India di nome Leslie, sostituto di un animale morto appartenente a una bambina, Elena. Quando la madre della piccola tenta di nascondere la verità, Anton decide di rivelarla, scatenando la sua ira. Il piccolo gesto di onestà, insieme alla solitudine crescente e alle difficoltà lavorative, spinge Anton ad accettare la proposta di Vicente.
Tuttavia, nonostante la firma, Anton non incarna la figura del corrotto: rifiuta di prendere i soldi dal truffatore e dal nipote Tonin, dimostrando ancora una volta la sua integrità morale.
Anton finisce in prigione?
La firma, invece di risolvere i problemi, peggiora la situazione. Un’indagine sulla truffa inizia dopo che Nuno denuncia gli Andradas, e Anton teme di essere incriminato. Persino Miguel, nel tentativo di tornare con Uxia, conferma che Anton rischia il carcere.
Nonostante tutto, Anton continua a mostrare compassione: quando Victor e Ana tornano alla clinica per sopprimere Carmina, lui li aiuta a comprendere la necessità di “chiudere i cerchi della vita”. Anche Uxia trae forza da questa esperienza e decide di non tornare con nessuno dei suoi ex.
La serie regala poi uno dei momenti più teneri: Anton, Uxia e Victor si ritrovano in un karaoke bar, dove persino lo psichiatra di Anton fa una comparsa comica.
Nel frattempo, Anton tenta di migliorare la sua immagine professionale corrompendo Fermin e Loles affinché portino la loro capra in clinica durante l’ispezione di un ispettore tedesco, Leon. Le disavventure dell’ispettore — tra caffè rovesciato, giacca rovinata e feste improvvisate — rappresentano un momento di comicità surreale, ma poco incisivo.
Più interessante è invece l’arco di redenzione di Vicente, che si completa quando chiede l’aiuto di Anton per salvare la sua mucca Ofelia. In una scena forte e simbolica, Anton risucchia con la bocca un’infezione pur di salvarla. Poco dopo, Vicente si sacrifica per lui, confessando al giudice di aver falsificato la firma di Anton. Grazie a questo gesto, il veterinario viene assolto e il suo avvocato d’ufficio vince il primo caso della carriera.
La riconciliazione con Sabela (la barista e interesse amoroso di Anton) suggella il momento positivo. Tuttavia, Uxia viene licenziata a causa del rapporto negativo dell’ispettore. Nonostante abbia scoperto che la clinica froda i clienti vendendo gli stessi snack sotto nomi diversi, la sua denuncia non viene presa sul serio. Prima di andarsene, Anton le regala una tazza con la scritta: “Oggi è il primo giorno del resto della tua vita”.
Anton lascia il lavoro?
Alla fine, Anton decide di restare alla Kawanda, ormai parte della “famiglia” della clinica. Tuttavia, quando Uxia lo rivede, si accorge che non è felice. Il motivo è presto chiaro: la nuova direttrice, cinica e spietata, vuole mantenere gli animali costantemente malati per assicurarsi clienti fissi.
Quando la donna lo chiama “Antonio” e gli chiede se sia d’accordo con il piano, Anton non risponde. La scena successiva lo mostra sul ponte dove di solito sfoga l’ansia gridando: un urlo liberatorio, simbolo del conflitto interiore che ancora lo tormenta.
Il finale lascia la porta aperta a una seconda stagione, in cui Anton dovrà affrontare la nuova manager e, probabilmente, rivedere Uxia. Anche la relazione con Sabela sembra destinata a evolversi.
Animal non è una serie perfetta, ma alterna momenti di comicità intelligente a riflessioni sincere sulla morale, il lavoro e la salute mentale. Nei suoi momenti migliori, brilla davvero, confermando la forza della commedia sociale spagnola contemporanea.