Benedict Cumberbatch: intervista al protagonista de Il Quinto Potere

Ritorna al cinema dopo l’ottima prova in Star Trek Into Darkness, l’attore del momento Benedict Cumberbatch con il suo ultimo film, Il Quinto Potere (recensione) (The Fifth Estate) basato sui libri “Inside Wikileaks” di Daniel Domscheit-Berg e “Wikileaks” di David Leigh e Luke Harding.

Cosa ci racconta The Fifth Estate…

“Il film parla di un momento cruciale che stiamo vivendo, per quanto riguarda la politica, i mass media e la storia contemporanea, ma racconta anche un’amicizia che  viene scossa dagli eventi”.

“Una cosa è avere un’idea come WikiLeaks, ma è molto più difficile sviluppare questa idea con le doti e la tenacia tipiche di Assange. Ho un grande rispetto per questo. Lui ha pensato di sfruttare il flusso delle informazioni per chiedere delle riforme e qualsiasi sia l’opinione che abbiamo di lui, ormai quest’idea ricopre un ruolo fondamentale nella nostra storia”.

..quanto è stato difficile interpretare un personaggio come Assange?

“Dopo una breve fase di entusiasmo, sono entrato nel panico. Come avrei potuto riuscirci? C’erano tante cose da affrontare, a livello vocale, fisico e in  generale per confrontarsi con l’impatto che aveva questa storia. Ho svolto tante ricerche minuziose. È stato eccitante leggere i libri su di lui, ma allo stesso tempo sapevo che Julian disprezzava le persone che li avevano scritti, quindi mi sono spostato verso un altro tipo di materiale, come le interviste che aveva concesso. Da lì, ho iniziato a mettere assieme la persona che stavo scoprendo e la sceneggiatura”.

Benedict Cumberbatch: intervista al protagonista de Il Quinto Potere

E’ rimasto colpito dalla figura di Assange ? come lo avete fatto diventare un personaggio cinematografico? 

“Spesso ero sedotto da quello che diceva e dall’immagine che dava di sé. Lui è impressionante per come prende il controllo delle interviste, rifiutandosi di  soddisfare le tradizionali esigenze televisive. Possiede un’integrità notevole e pronuncia le sue frasi in maniera decisa”. “Sicuramente, bisognava mantenersi molto fedeli al suo linguaggio del corpo, quindi fin dall’inizio ero pronto a impegnarmi al massimo, come voleva anche Bill. Ma noi desideravamo un personaggio completo. Non abbiamo evitato di esplorare gli elementi umani che Julian preferirebbe mantenere riservati, perché dovevamo creare un personaggio cinematografico a tutto tondo”

Qual è il legame fra Daniel e Julian? cosa li unisce? 

“Ritengo che, a livello platonico, Daniel si sia innamorato di Julian e dei suoi ideali, loro sono diventati molto uniti in un momento fondamentale di WikiLeaks e hanno condiviso un’avventura straordinaria. Ma, alla fine, è avvenuta una battaglia di principi tra due uomini molto diversi”.

Com’è stato il rapporto con il regista, Bill Condon?

“Sentivo che l’attenzione di Bill era quello di cui avevo bisogno. Non si tratta solo di ottenere l’inquadratura desiderata, lui cerca di cogliere ogni sottigliezza emotiva. Inoltre, era molto preoccupato per la responsabilità che aveva nel raccontare questa storia. Così, abbiamo lavorato sodo per creare qualcosa di eccitante e coinvolgente, ma era importante mantenere una forte integrità che rendesse giustizia all’argomento di cui parlavamo”

Come descriveresti WikiLeaks e Assange

“WikiLeaks e Assange sono una storia drammatica che non ha ancora visto la parola fine. Come narratore, puoi fornire una sola versione degli eventi, ma la speranza è che questo spinga le persone ad approfondire quello che avviene veramente nel mondo. Non esiste la verità oggettiva, ma soltanto una verità personale”.

VI ricordiamo che  l’attore ritornerà prestissimo al cinema con l’atteso secondo capitolo della saga di Peter Jackson, Lo Hobbit la desolazione di Smaug, in cui interpreta grazie al motion capture il drago Smaug. Mentre ritornerà presto nei panni di Sherlock Holmes nell’omonima serie di successo Inglese.

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