E’ scomparso all’età di 87 anni a
Trieste, la sua città, il compositore, musicista, attore e uomo di
spettacolo Lelio Luttazzi.
E’ stato uno di quei personaggi che hanno fatto la storia della
televisione negli anni d’oro, lasciando un’impronta indelebile di
classe, garbo, cultura, umorismo ed eleganza, doti ormai
dimenticate dalla tv trash. Raffinato jazzista, Luttazzi ha
composto anche “canzonette” come Una zebra a pois, cantata da Mina,
Il giovanotto matto di Ernesto Bonino, Il favoloso Gershwin,
Promesse di marinaio e la dialettale El can de Trieste. In tv aveva
condotto Studio Uno. Celeberrimo il grido con cui apriva la
trasmissione radiofonica di grande successo Hit Parade, la prima a
presentare in Italia la classifica dei dischi più venduti della
settimana. Personaggio poliedrico, Luttazzi aveva composto anche
colonne sonore per il cinema (tra i tanti film da lui musicati
Totò, Peppino… e la malafemmena, Venezia la luna e tu, Risate di
gioia, L’ombrellone) ed era apparso anche come attore. Tra le sue
apparizioni cinematografiche ricordiamo il ruolo del conte Antonio
Bellanca in L’ombrellone di Dino Risi (1965).
Fonte: comingsoon.it