A partire da oggi ogni
fornitura di armi ad uso scenico si ferma, e con essa si fermano
tutti i set cinematografici e di fiction d’azione. Le perdite
economico/produttive che ne deriveranno al settore si annunciano
ingenti. Gli sforzi delle film commission, e le finalità delle
politiche di incentivazione, volte ad attrarre sul territorio del
nostro Paese le produzioni cine audiovisive d’azione, saranno
vanificate.
Tutto ciò a causa della legge che regolamenta la detenzione e l’uso delle armi a uso scenico, che ne stabilisce i requisiti tecnici e che indica le procedure per il relativo riconoscimento, ma con norme tecnicamente opinabili, oggettivamente inapplicabili e per di più con termini di attuazione perentori giunti oggi a scadenza. Al momento siamo arrivati solo alla mera stesura, da parte dei competenti Dicasteri, di un testo contenente la proroga dei termini, ma fermo da un mese nel suo iter promulgativo.
Risultato: stop alle attività, stop allo sviluppo, stop all’occupazione, stop alla competitività. Il passo del gambero.