Bohemian Rhapsody: la censura cinese taglia le scene sulla sessualità di Mercury

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Si torna a parlare di Bohemian Rhapsody, dopo la contraddittoria stagione dei premi e le dichiarazioni di Brian May circa il presunto boicottaggio della stampa, e stavolta in merito ad un’analisi riportata dalla CNN che ha rilevato l’esclusione di due minuti di scene dal film da parte della censura cinese. Il footage in questione riguarderebbe momenti legati alla sessualità di Freddie Mercury, tra cui i baci con un altro uomo e il taglio della parola “gay”.

 

Questa politica che definire medioevale è alquanto approssimativo viene adottata dal governo del paese dal 2016, da quando è stata legalmente vietata la rappresentazione di “comportamenti sessuali anormali” (comprese le relazioni gay e lesbiche) in televisione e spettacoli online. Come diretta conseguenza, diversi membri della comunità LGBT cinese hanno definito l’uscita di Bohemian Rhapsody nelle sale una “vittoria” per la loro comunità, considerando il cospicuo numero di titoli occidentali che ogni anno raggiunge i cinema locali.

Se tutti si accontentano di questo tipo di ‘vittoria’, allora il mondo intero si sottometterà sempre all’autorità, gli artisti non saranno rispettati e non ci sarà protezione per gli interessi del pubblico”, ha detto Fan Popo, documentarista e attivista.

Queste, nel dettaglio, le scene tagliate dal montaggio finale di Bohemian Rhapsody:

  • Un primo piano del bacino di Mercury ripreso in tv
  • Il bacio tra Mercury e Paul Prenter, il suo manager
  • Il confronto tra Freddie e Maria sulla sua sessualità
  • Il dialogo tra Mercury e il suo futuro partner Jim
  • Tutta la sequenza del video di “I want to break free”

Bohemian Rhapsody – in sala dal 29 novembre – ha incassato in Italia ad oggi oltre 25 milioni di Euro, divenendo un successo globale, con un box office internazionale di oltre 750 milioni di dollari.

Bohemian Rhapsody: i Queen pensano a un sequel?

Per quanto riguarda il futuro del film, nelle scorse settimane è tornato a parlarne lo stesso May, membro originale dei Queen e produttore della pellicola, aprendo le porte ad un possibile seguito:

Credo che il film finisca con un climax naturale, ed era qualcosa che avevano deciso fin dall’inizio nella sceneggiatura. Tutti pensavamo che fosse quello l’apice, il concerto del Live Aid, e non la morte di Freddie come molti avrebbero voluto, lasciando che il resto raccontasse la vita della band senza di lui. Beh, non è così. Il film è dedicato a Freddie, e ricordare il Live Aid era il modo giusto per lasciarlo andare. Ma chissà, potrebbe esserci un seguito…“.

Fonte: CNN

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