Chris Hemsworth su Martin Scorsese e Quentin Tarantino: “Due dei miei eroi con cui non lavorerò”

Chris Hemsworth

In un passato non troppo lontano ci sono state diverse polemiche in merito al cinema di supereroi di stampo Marvel, con recenti commenti di di Martin Scorsese e Quentin Tarantino in merito al fatto che quel cinema non fosse altro che un intrattenimento da parchi a tema, lontano dal concetto di cinema che loro invece hanno cercato di portare avanti negli anni.  Ultimo in ordine cronologico a commentare i loro interventi è stato Chris Hemsworth, vero e proprio attore simbolo di quel tipo di cinema, e titolare ancora in carica, dal 2011, del ruolo di Thor nel franchise.

 

Durante un’intervista con GQ, alla star di Thor: Love and Thunder è stato chiesto di commentare le dichiarazioni di Scorsese e Tarantino sul genere, e così ha risposto Hemsworth: “È super deprimente quello che ho sentito. Ecco due dei miei eroi con cui non lavorerò. Immagino che non siano miei fan.”

Scorsese ha paragonato i film Marvel a parchi a tema, mentre Tarantino ha affermato che, per quanto lo riguarda, gli attori che interpretano supereroi non sono star, ma lo sono i personaggi che loro interpretano.

Nonostante i sentimenti in merito, Chris Hemsworth ha aggiunto che i registi sono “ancora i miei eroi” e “in un batter d’occhio vorrei lavorare con ognuno di loro. Ma lo dico più per l’opinione più ampia su questo argomento. Non credo che nessuno di noi abbia la risposta, ma ci stiamo provando”.

“Sono grato di aver fatto parte di qualcosa che ha portato le persone nei cinema. Ora, se quei film andassero o meno a scapito di altri film, non lo so. Non mi piace quando iniziamo a scrutarci a vicenda quando c’è così tanta fragilità in questo tipo di business.”

Tuttavia, Hemsworth non è certo al di sopra di critiche e commenti. Alla domanda sulla recente accoglienza negativa riservata a Ant-Man and the Wasp: Quantumania, l’attore ha ammesso di non averlo ancora visto, ma basandosi solo sui trailer, aveva alcune idee sul motivo per cui il pubblico potrebbe non aver apprezzato troppo il threequel.

“Il trucco è separare tutte queste storie. Ogni storia mette ‘l’intero mondo in pericolo’, ma non puoi non considerare il fatto che anche per i 24 film precedenti il mondo era in pericolo. Bisogna renderle più personali, più radicate nella realtà.”

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