Victoria Alonso si è scontrata con la Marvel per la censura dei riferimenti al Gay Pride in ANT-MAN 3

Sono emersi ulteriori dettagli sugli scontri dell'ex dirigente dei Marvel Studios Victoria Alonso con i vertici dello studio, e sembra che abbia contestato la richiesta di censurare i riferimenti al Gay Pride in Ant-Man 3 .

Ant-Man 3

Come molti di voi sapranno di recente abbiamo appreso che Victoria Alonso, presidente di lunga data di Physical, Post Production, VFX e Animation dei Marvel Studios, è stata licenziata dalla sua posizione dopo 17 anni di lavoro con la compagnia. A distanza di settimana però la vicenda si sta delineando come un vero e proprio caso e ulteriori scottanti dettagli stanno emergendo.

 

La scorsa settimana, THR ha riferito che la Disney aveva deciso di licenziare Victoria Alonso per violazione del contratto, a causa del suo lavoro nel film candidato all’Oscar Argentina, 1985. Tuttavia, l’avvocato di Victoria Alonso, Patty Glaser, ha confutato questa spiegazione con una dichiarazione. “Victoria, una latina gay che ha avuto il coraggio di criticare la Disney, è stata messa a tacere. Poi è stata licenziata quando si è rifiutata di fare qualcosa che riteneva riprovevole”.

Oggi, l’hollywood Report afferma di aver scoperto quale fosse questa richiesta “riprovevole”. Sembra che i dirigenti della Marvel volessero nascondere la vetrina di un negozio in una delle scene di Ant-Man and the Wasp: Quantumania che presentava decorazioni arcobaleno e la parola “Pride”. La società voleva un taglio del film senza quei riferimenti dato che avrebbe dovuto essere rilasciato in Kuwait, dove sono in vigore restizioni anti-LGBTQ. Secondo quanto riferito, Alonso si è rifiutata di apportare le modifiche richieste al montaggio come parte dei suoi doveri di supervisione degli effetti visivi e della post-produzione, costringendo la Marvel a rivolgersi a un fornitore esterno. THR non suggerisce che questo scontro abbia portato direttamente al licenziamento di Alonso, ma la dichiarazione del suo avvocato sembrerebbe indicare che lei è fermamente convinta che sia stata questa la reale causa del suo licenziamento

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