Barry Jenkins rivela il “vero” discorso per gli Oscar di Moonlight

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L’edizione numero 89 degli Oscar verrà ricordata per sempre a causa dell’incidente della busta e dell’annuncio di La La Land come Miglior Film, quando era stato Moonlight a ricevere l’ambita statuetta.

Durante gli ultimi minuti della cerimonia infatti, ai presentatori Warren Beatty e Faye Dunaway era stata consegnata la busta sbagliata contenente il nome di Emma Stone associato quindi a La La Land, scatenando il caos sul palco degli Academy Awards.

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Ospite al South By Southwest (SXSW), il regista di Moonlight Barry Jenkins ha condotto una speciale masterclass dove si è discusso del suo passato a Miami, della sua formazione e dei primi passi nel mondo del cinema.

Inoltre Jenkins ha avuto modo di condividere con gli spettatori accorsi il “vero” discorso che aveva preparato nel caso Moonlight avesse vinto l’Oscar al Miglior Film. Queste le sue parole:

Tarell Alvin McCraney [drammaturgo e autore della piéce originale] e io siamo Chiron. Noi siamo quel ragazzo. E quando guardi Moonlight, non pensi che un ragazzo cresciuto nello stesso modo in cui siamo cresciuti e dove siamo cresciuti possa un giorno realizzare un’opera d’arte che vincerà un Academy Award. Di sicuro non penso potesse mai aspirare a vincere come Miglior film. Per molto tempo mi sono negato quel sogno – non voi, nessun altro – solo io. E così, a chiunque guardi Moonlight come specchio della propria vita, sia questo film un simbolo, una riflessione che ti possa portarvi ad amare voi stessi. Perché farlo potrebbe fare la differenza tra sognare e realizzare sogni che non hai mai avuto il permesso di avere.

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Fonte: Deadline

Cecilia Strazza
Cecilia Strazza
Nata a Roma nel 1990, Cecilia Strazza si è occupata per anni di analisi del film e critica cinematografica, collaborando con le riviste online Cinefilos.it e Sentireascoltare.com. Con Bakemono Lab ha pubblicato i volumi “Don’t you (forget about me): il cinema teen di John Hughes”, “Just like honey: il cinema di Sofia Coppola”, e con Bietti il saggio “Greta Gerwig: lo sguardo nuovo del cinema femminile“. Insieme a Chiara Guida e Davide Cantire è autrice e conduttrice del podcast “Cinema e…” e dal 2020 lavora in Wildside.
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