Questa mattina presso la Sala Petrassi dell’Autorium di Roma, si è tenuta la conferenza stampa di Buoni a Nulla terzo film del regista Gianni di Gregorio presente nella sezione Gala del Festival del Film di Roma, in sala oltre al produttore, Angelo Barbagallo era presente il cast composto da Marco Marzocca, Valentina Lodovini, Daniela Giordano, Gianfelice Imparato, Marco Messeri, Camilla Filippi e Anna Bonaiuto.
Questo personaggio si
colloca nel mondo dei furbetti, come mai questa scelta?
Gianni di Gregorio: Il mondo dei furbetti ma è complessa
la questione, tutto nasce dall’idea che mi è venuta ‘Una persona
mite, bonacciona potrà mai cambiare? Potrà un giorno reagire o
imporsi secondo quelli che sono i canoni contemporanei per cui
dobbiamo essere un po’ vincenti e rampanti, da questo è nato il
film, poi non abbiamo capito se è possibile cambiare, poi è
diventato un risultato così esilarante che allora forse vuol dire
che non si può cambiare più di tanto, e allora forse ci vuole un
po’ di equilibrio come tutte le cose e ogni tanto bisognerebbe dire
un po’ di no, no diventare furbi perché se lo diventi a tua volta
prevalichi poi stai male tu e fai star male gli altri e si rompe
l’armonia perciò io penso che ci vorrebbe un giusto equilibrio,
così come in tutte le cose poi sappiamo che la vita è molto più
complessa.
Valentina hai ben tre film
in concorso a questo Festival, come ti senti?
Valentina Lodovini: Mi sento sotto un incantesimo per
essere qui all’interno di un Festival del cinema con tre personaggi
diversi, è un privilegio. Poi quest’anno c’è l’aspetto legato al
pubblico che io trovo molto importante poiché io, noi non esistiamo
senza un pubblico. Che ha una grande responsabilità e mi auguro che
sappia distingue tra ciò che è bello, ciò che è mediocre ma lo
trovo un valore aggiunto il fatto che sia affidato al pubblico il
giudizio delle nostre storie. È un privilegio essere qui anche per
aver lavorato con Gianni, Gianni lo si ama perché è poesia e non lo
ringrazierò mai abbastanza artisticamente, perché mi ha dato un
opportunità bellissima di far parte del suo mondo, abbiamo creato
Cinzia Maffei mi ha permesso di indossare questa maschera emerita,
mi ha permesso di tirare fuori il lato buffo h avuto uno sguardo
preziosissimo, ci guardava e ci osservava e poi diceva
“riprendeteli” all’operatore, al direttore della fotografia e
artisticamente questo è un dono per me.
Quale particolarità o un
aggettivo per il loro personaggio?
Marco Mazzocca: Quello che ho amato del mio personaggio è
la dolcezza, un personaggio tranquillo, buono, fondamentalmente con
tutti e con tutto il mondo e viene poi spronato dal suo amico ad
essere un po’ più cattivo ma non ci riesce perché non lo è. Inoltre
ci tenevo ad aggiungere che mi sono divertito tantissimo a lavorare
con Gianni che oltre a lasciarmi la libertà di interpretare, ha
dato la possibilità a tutti di inventare sul set durante le
riprese, perciò tante cose sono venute divertenti anche giocando
con lui che ha bene in testa il film fin dall’inizio e quindi non
si può uscire dai binari ma stanno in quel concetto siamo riusciti
a portare ognuno di noi qualcosa di divertente ed importante nel
film.
Gianfelice Imparato: Il mio personaggio rappresenta un furbetto rampante vecchia maniera che viene fregato dall’umanità e dalla semplicità e dalla scaltrezza nata dalla necessità però fatto in maniera semplice e umano. Inoltre lui mi aiuterà anche nel mio disagio.
Marco Messeri: Anche io mi sono molto divertito, questa sceneggiatura era già molto profumata, perfetta, c’è stato un bel lavoro a monte, mi è piaciuto fare questo ruolo che è un po’ contrario a Gianni che è un po’ un Tati italiano, cioè andando pesantemente essendo anche dentista come uno schiacciasassi nella testa di questo personaggio Gianni che addirittura lo consiglia su tutto ma poi è l’amante della moglie, che rappresenta il peggio del mondo, io credo che la frizione sia divertente.
Daniela Giordano: Anche io sono qui a testimoniare l’allegria e il piacere di questo set, è stato un magnifico luogo di lavoro dove era piacevole e divertente stare, perché la sensazione era di stare con l’animo molto aperto e tutti molti fanciulli a creare questo film tutti insieme. Gianni è una guida straordinaria, sempre lucido, sempre allegro il mio personaggio fa parte della categoria dei miti che in questa società che Gianni racconta con questa grande delicatezza rischia sempre di essere fuori posto, in un luogo quasi di disagio come se noi fossimo i disadattati, forse questo è l’elemento più critico, quanta difficoltà le persone normali.
Camilla Filippi: Far parte del mondo di Gianni è meraviglioso perché lui non fa film ma racconta un mondo che è particolare ed è unico ed è unico il mondo che racconta e mi passa un po’ il testimone poiché se negli ultimi due film precedenti Gianni voleva sbattere fuoi la mamma, ora si ritrova una figlia che cerca di sbatterlo fuori, quindi è stato divertente fare un piccolo Gianni.
Anna Bonaiuto: Quando Angelo Barbagallo (produttore del film n.d.r.) io rispondo! Avevo adorato Pranzo di ferragosto e questo modo originale di raccontare questo piccolo mondo, questo film ha le stesse caratteristiche, questa leggerezza, questa svagatezza, dove i personaggi a partire da Gianni sono un po’ innocenti ma anche un po’ mascalzoni dove nessuno è pulito, una grazia di fondo che porta però a momenti di grande amarezza, racconta dal suo punto di vista questo piccolo mondo che è l’Italia.
Valentina Lodovini: Quello che mi è piaciuto di Cinzia Maffei è che ha la corazza di uno squalo e il cuore di un orsacchiotto, questa cosa mi fa impazzire, a me piace pensare che lei sia una paracula e poi capisce di no, ma io non l’ho mai pensata così, ho sempre pensato che è una ragazza molto sveglia, un po’ ipocrita e un po’ pigra e che alla fine cerca di ottenere ciò che vuole in base a come la trattano anche gli altri senza essere distruttiva.