Giovedì 14 novembre
appuntamento nelle sale italiane per il nuovo film di
Giovanni Veronesi, L’ultima ruota del
carro. Il film vede protagonista l’ormai
affermatissimo Elio Germano, reduce dal noir
Padroni di Casa, nei panni di
Ernesto Marchetti, un uomo normale, con una vita
fatta di lavoro, fatiche,’70 ad oggi, come si intuisce
dall’accattivante trailer, rilasciato a inizio ottobre. “È la
amori e delusioni. E con la storia di Ernesto, la pellicola
racconta quella del nostro Paese dagli anni storia di un cittadino
italiano con il vizio dell’onestà – ha spiegato Germano –
lontano dai classici stereotipi”. Fanno compagnia al giovane
attore romano, decollato anni e anni fa come Er Pasticca in Un
medico in famiglia, Alessandra Mastronardi
(la moglie di Ernesto, Angela), Ricky Memphis
(Giacinto) e ancora Ubaldo Pantani, Sergio Rubini, Virginia Raffaele, Alessandro
Haber, Maurizio Battista. L’ultima ruota del carro è stato
scritto da Veronesi, dal fedelissimo Ugo Chiti, da
Filippo Bologna e da Ernesto
Fioretti, la persona le cui vicende hanno ispirato il
soggetto. Prodotto da Warner Bros e Fandango in
associazione con Ogi Film, L’ultima ruota del carro avrà
l’onore, venerdì 8 novembre, di aprire (fuori concorso) l’ottavo
Festival Internazionale del Film di Roma. Sarà proiettato nella
Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica alla presenza
di regista e attori. Prevista anche la partecipazione di
Elisa: la cantautrice triestina ha infatti
composto la colonna sonora della nuova fatica di Veronesi.
C’è attesa, per L’ultima ruota del
carro, che si fa avanti con una certa ambizione e il desiderio di
lasciare qualcosa di più oltre a un paio di ore piacevoli, ben
interpretate, su note probabilmente di grande qualità. Un respiro
più ampio, quindi, rispetto a genitori e figli da agitare e a una
nutrita serie di manuali d’amore. Parlare dell’Italia e di quasi
mezzo secolo di storia patria, certo, è un’opportunità, una leva
per fare film di peso che tocchi con cura e delicatezza il piccolo
e il grande, le storie e la Storia; ma dietro l’angolo c’è sempre
in agguato il rischio di spiccare un salto nel vuoto – o fare il
classico passo più lungo della gamba – dal quale nemmeno un cast di
tutto rispetto può preservare. D’altronde, un film non è soltanto
un investimento economico, ma anche artistico, di credibilità
artistica. Non resta che prender posto in sala – l’8 novembre per i
fortunati presenti al Festival romano, poco più tardi per i profani
– per farsi un’idea.
La nostra foto gallery del Festival:
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