In occasione della conferenza stampa di Kind of kindness al Festival di Cannes, Emma Stone ha risposto alle domande della stampa in merito alle scene di sesso presenti nel film, che fanno seguito a quelle di cui già si è parlato tanto presenti in Povere Creature.
L’ultimo film di Yorgos Lanthimos, un’antologia di tre cortometraggi, racconta di persone fuori dal comune con assurde attrazioni reciproche, in mezzo a varie perversioni tra cui stalking, taglio delle dita e orge. Rispondendo alle domande su queste scene, Lanthimos ha detto: “La fisicità è molto importante, così come il linguaggio del corpo” nei suoi film. “Molto spesso parto da questo… il nostro processo di prova inizia sempre con la fisicità invece che con l’intellettualizzazione delle cose”, ha aggiunto il regista. “Si tratta solo di osservare la vita”, ha detto il regista riguardo alla trasgressività del suo canone, “in gran parte è oscuro, ridicolo e imbarazzante, cerchiamo di informare tutto ciò”.
Emma Stone, che ha appena vinto l’Oscar come migliore attrice per Povere Creature di Lanthimos, ha fatto eco: “Non discutiamo davvero a livello intellettuale di ciò che sta accadendo perché loro sono orientati fisicamente e lui vuole ballare”. “La cosa di cui discutiamo a lungo (durante Poor Things) è il modo in cui il personaggio camminava nel film; quello che stava succedendo sotto la superficie, questo spetta a me”, ha detto Emma Stone. In sintesi, il processo in un film di Lanthimos riguarda la “fisicizzazione di un sentimento nel suo corpo”.
Stone ha spiegato in seguito: “Sono una femminista, che ci sia attivismo o meno… Quando si tratta di queste storie, sono storie che mi interessano come interprete” prima di sottolineare: “Sono una femminista e mi piace lavorare con Yorgos Lanthimos.”
Assillata da ulteriori domande sul femminismo e sulle scene “per adulti” nei film di Lanthimos, Emma Stone ha poi replicato facendo appello alle altre attrici presenti in conferenza, Hunter Schafer e Margaret Qualley, e ha cercato di coinvolgerle nella conversazione: “Ci sono anche altre ragazze quassù?”