Enea, Pietro Castellitto: “È un film sul desiderio di sentirsi vivi”

Il film uscirà in sala il 25 gennaio

Enea conferenza stampa Pietro Castellitto

Presentato in Concorso a Venezia 80, Enea è l’opera seconda di Pietro Castellitto dopo I Predatori. Due opere molto distanti ma con dei tratti in comune. in Enea viene infatti descritta una borghesia italiana con una lenta diversa: “Enea è un film sul desiderio di sentirsi vivi. Enea vuole sentire dentro di sé il movimento della vita. Tutti i personaggi a loro modo provano a sentirsi vivi e da qui si genera un conflitto. Se le immagini di ristoranti e i luoghi che frequenta Enea possono sembrare elitari c’è però quel desiderio e quella vitalità incorruttibili non è elitario, è trasversale a tutti i giovani di qualsiasi epoca. Volevo svincolarmi dal conflitto borghese, dall’idea di famiglia borghese apatica che genera dei figli nichilisti. Enea invece è un eroe romantico, la famiglia è piena di vita“.

Nel film questo conflitto viene descritto bene dai due protagonisti Valentino ed Enea: “Valentino ed Enea cercano di creare un modo dove possono sentirsi vivi e creare un mondo dove i baci possano tornare a esistere. Per fare questo sono quasi disposto a tutto“. Lo stesso regista ha definito il suo film “un gangster movie senza gangster“, una ricerca di scrittura che alla fine colloca Enea come un eroe romantico moderno: “Il punto di vista che più mi interessava raccontare sono le conseguenze del sottobosco criminale nella vita di tutti i giorni. È come se sottotraccia si muovesse il genere gangster ma non appare mai del tutto“.

Enea film 2023

Enea è il 100° film di Sergio Castellitto

Tra l’emozione di presentare il film in un contesto come quello di Venezia Pietro racconta l’esperienza di aver diretto per la prima volta il padre Sergio Castellitto: “Ho provato in tutti i modi a non fare un film con mio padre, per quanto sapessi che il personaggio di Celeste si muove su una frequenza ironica che nessuno come mio padre avrebbe intercettato. Ho cercato altre strade ma poi una sera mi sono convito e l’ho chiamato“.

Presente in conferenza stampa anche Sergio Castellitto che continua il racconto: “Tempo prima che mi chiamasse Pietro sono andato su IMDB e ho scoperto che ero accreditato per 99 titoli. Enea sarebbe stato il mio 100° e l’ho considerato un segno del destino. È stata una relazione molto tranquilla, ho fatto questo film obbedendo al disegno del regista ma come ho fatto anche altre volte ho anche messo dei miei accorgimenti che sorprendono chi sta dietro la macchina da presa“.

Anche Benedetta Porcaroli, presente nel film come interesse amoroso di Enea, racconta la sua esperienza sul set: “È stato un lavoro per me molto felice, è stato un film complicato e coraggioso e devo dire che mi sono affidata al quadro di Pietro, preciso e sfumato. Penso che sia un film emozionante con una stratificazione di storie. Enea ci fa vivere questo conflitto e questa difficoltà a fare i conti con la vita. La Roma che viene raccontata nel film è una Roma inedita che ho amato anche se difficile e claustrofobica“.

Maledetta primavera

Un ruolo chiave nella narrazione di Enea lo ha la colonna sonora – a opera di Niccolò Contessa de I Cani. Oltre alle canzoni originali ci sono due brani appartenenti al panorama pop italiano: Spiagge e Maledetta primavera: “Quando devi scegliere i brani del film inevitabilmente devi anche seguire il tuo istinto. Soprattutto a Maledetta primavera ho legati tanti ricordi della mia gioventù, è una canzone che si canta allo stadio quando gioca la Roma. invece, Spiagge racconta benissimo lo stato d’animo dei protagonisti suggellato dalla fine dell’estate“.

- Pubblicità -