Gravity Sandra Bullock nella prima immagine dal film

Gravity

Ecco la prima immagine di Sandra Bullock nei panni della dottoressa Ryan Stone in Gravity. La pellicola, che aprirà la prossima edizione del Festival di Venezia, vedrà l’attrice premio Oscar recitare al fianco di George Clooney.

 

L’immagine è stata diffusa online da USA Today, che ha anche divulgato alcune dichiarazioni del regista Alfonso Cuaron in merito alla realizzazione del film: “Volevamo girare l’intero film mostrando la gravità zero, con gli attori che si muovevano in modo alquanto coreografico. Non era mai stato fatto prima, ma sembra sia riuscito veramente bene“. Sempre Cuaron ha spiegato che per dare vita ad una realistica assenza di gravità è stato creato un complesso lavoro di fili per stringere Sandra Bullock in un cubo di 9 metri fatto con luci LED, prima di passare ai dettagli con la grafica al computer. Il produttore David Heyman ha invece aggiunto: “Sandra doveva essere in forma straordinaria per questo tipo di riprese. Si esercitava per le scene anche quando non doveva girare“.

Gravity, il film

Il film si basa su una sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás Cuarón, Rodrigo Garcia, mentre la fotografia è curata da Emmanuel Lubezki, che ha condotto un lavoro maniacale sulle numerose sequenze realizzate completamente i CGI e riprese con la tecnologia stereoscopica. Gravity uscirà in America e in Italia, in 3D, il prossimo 4 ottobre.

Trama: Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan Stone, un brillante ingegnere medico alla sua prima missione sullo Shuttle, mentre Matt Kowalsky (George Clooney) è un astronauta veterano al comando della sua ultima missione prima del ritiro. Durante quella che sembra una passeggiata nello spazio di routine, ecco che accade il terribile incidente. Lo Shuttle viene distrutto e  Stone e Kovalsky rimangono a volteggiare nella più totale oscurità completamente soli e attaccati l’uno all’altra. Il silenzio assordante è la conferma della perdita definitiva di ogni contatto con la Terra e, con esso, ogni speranza di essere salvati. La paura si trasforma in panico e ogni boccata d’aria consuma il poco ossigeno rimasto. Ma l’unica strada verso casa potrebbe essere quella di spingersi ancora più lontano, nella terrificante distesa dello spazio.

Fonte: UsaToday

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