Venezia 71

 

La 71esima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia ci ha accompagnato negli ultimi dieci giorni, e adesso è il momento di tirare le somme, o meglio di cominciare a fare qualche pronostico più o meno attendibile su coloro che potrebbero portare a casa i celebri Leoni.

Per quanto riguarda il premio più ambito, il Leone d’Oro, sembra favorito uno degli ultimi film presentati qui al Lido, The Postman’s White Nights del maestro Andrej Končaloskij, film seguito a ruota per la conquista del Leone da The Look of Silence, magnifico documentario di Joshua Oppenheimer che è il film con più ‘stellette’ secondo il giudizio della critica. Che possa rifarsi con il Gran Premio della Giuria? E’ una speranza condivisa da molti, soprattutto perché dopo la vittoria di Sacro Gra lo scorso anno, è difficile che si scelga di premiare un altro documentario, per quanto intenso e potente questo possa essere. Un po’ fuori dai giochi per il Leone d’Oro, all’apparenza, è Roy Andersson, che con il suo A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence sembra invece essere il candidato favorita al Leone d’Argento alla migliore regia.

Per quanto riguarda le Coppe Volpi agli attori invece i giochi sembrano quasi fatti, con Elio Germano (Il giovane favoloso) e Lu Zhong (Red Amnesia) in pole position nelle rispettive categorie.  Ma attenzione, dietro l’angolo spuntano fuori anche Willem Dafoe per la sua interpretazione mimetica in Pasolini, e Alba Rohrwacher, protagonista femminile del film di Saverio Costanzo Hungry Hearts. Il sito americano IndieWire parla addirittura di un possibile premio a Emma Stone per Birdman, e pare addirittura che con quella performance la giovane attrice si candidi tra le possibili nominate agli Academy Awards, tuttavia non siamo certi che un premio del genere possa andar bene al Lido (anche se Emma ci piace tanto). Fuori dai pronostici ma notevole di menzione è Adam Driver, coprotagonista del film di Costanzo e giovane e promettente attore del panorama cinematografico mondiale. Si vedono all’orizzonte anche Viggo Mortensen e Al Pacino, che tuttavia non giocano in casa come il bravo Germano.

Da tenere d’occhio i film francesi in concorso (La Rancon de la Gloire, Le Dernier Coup de Marteau, 3 Cœurs e Loin des Hommes), che potrebbero partire favoriti data la nazionalità del presidente di Giuria, Alexandre Desplat.

L’Italia uscirà da questo 71esimo Festival al Lido quasi sicuramente con qualche premio, non sarà forse il Leone d’Oro come lo scorso anno, ma i nostri attori hanno buone probabilità. Certo il concorso italiano selezionato per Venezia quest’anno è senza dubbio uno dei migliori dell’ultimo periodo, con un Martone (e il suo Leopardi) che potrebbe addirittura puntare molto più in alto rispetto ai pronostici appena snocciolati.

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