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Cinecomic: le cinque peggiori interpretazioni del 2018

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In un anno in cui i cinecomic hanno risollevato gli esiti del box office mondiale, tra i record di Avengers: Infinity War, i successi di Black Panther e le sorprese di Venom, elenchiamo di seguito le peggiori performance degli attori coinvolti nei film sui supereroi arrivati in sala negli ultimi 12 mesi.

Tom Hardy – Eddie Brock

Tom Hardy ha senz’altro cercato di dare al suo personaggio un punto di vista interessante, tuttavia il suo nervoso Eddie Brock non è la versione del personaggio che speravamo di vedere sul grande schermo quest’anno.

Nonostante questo impegno e l’apprezzamento del film in generale da parte dei fan che sono andati in massa a vederlo, Venom non è certamente la migliore interpretazione di Tom Hardy, che pure è un attore di grande talento. Con una sceneggiatura meglio strutturata e un regista migliore, forse anche Hardy sarebbe stato in grado di lavorare meglio.

Peter Dinklage – Eitri

In vista dell’uscita di Avengers: Infinity War, tutti erano molto eccitati aspettando di vedere nell’universo Marvel l’attore di Game of Thrones. Tuttavia la sua apparizione nei panni di Eitri ha lasciato quasi tutti molto delusi, dal momento che l’attore è stato trasformato in un gigante con la voce modificata. Un cliché.

Per l’attore, vincitore di tre Emmy e di un Golden Globe, è stata una performance davvero sotto tono, nonostante il film in generale è stato giustamente più che apprezzato. Purtroppo, in questo caso, i Marvel Studios hanno sbagliato il casting per il personaggio. Capita anche ai migliori.

Andy Serkis – Ulysses Klaue

In molti credono che Andy Serkis avrebbe dovuto vincere un Oscar (o almeno una nomination) per il suo lavoro nella trilogia de Il Pianeta delle Scimmie. Nonostante questo, è stato difficile vedere che il Klaue che abbiamo incontrato in Avengers: Age of Ultron è stato sostituito da un “gorilla”! E pensare che è stato fatto fuori come uno stupido, poi.

I Marvel Studios hanno avuto la possibilità di creare un cattivo che poteva essere un problema ricorrente per T’Challa, per non parlare di un attore solido che è uno dei più talentuosi in circolazione oggi. Invece, si è rivelato solo un altro cattivo dimenticabile e il materiale poco ispirato con cui ha lavorato non ha aiutato a migliorare la sua performance.

Michelle Williams – Ann Weying

Mentre Tom Hardy ha almeno provato a impegnarsi nei panni di Eddie Brock, Michelle Williams sembra aver implorato un Razzie Awards in Venom. Nonostante sia un’attrice incredibilmente talentuosa, la Williams è sembrata consapevole che le sarebbe bastato il minimo sforzo. Non è la prima volta per lei, basti pensare a Il Grande e Potente Oz. L’entrata in scena di She-Venom è stata bella, ovviamente, ma alla fine non è stata di grande aiuto perché si è rivelata essere solo 30 secondo di effetti visivi ad effetto.

Il film si è concluso lasciando aperta la possibilità che il personaggio della Williams torni nel sequel, tuttavia speriamo per lei che questa prossima volta il personaggio possa essere sviluppato meglio.

T.J. Miller – Weasel

Anche mettendo da parte lo scandalo sessuale che ha coinvolto T.J. Miller, all’attore è stato concesso di rimanere nella versione cinematografica di Deadpool 2. Mentre la sua serie di battute improvvisate ha funzionato nel primo film, in questo secondo capitolo delle avventure del Mercenario Chiacchierone, il suo personaggio è quasi superfluo, forse a causa della presenza di altri personaggi più carismatici e importanti per la trama.

È stato detto che l’attore non tornerà per un terzo film, il che non è una brutta cosa visto che Weasel non è un personaggio necessario e probabilmente è meglio dimenticarlo, tutto sommato. Niente più scambi imbarazzanti tra lui e il Wade Wilson di Ryan Reynolds.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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