Harry Potter e l’Ordine della Fenice: 10 cose che il film cambia dal libro

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Di tutta la saga del maghetto occhialuto al cinema, Harry Potter e l’Ordine della Fenice è senza dubbio il titolo che più ha fatto discutere i fan del libro. L’adattamento del quinto romanzo della saga è stato senza dubbio complesso, principalmente per la natura più complessa della storia che, per la maggior parte, si svolge dentro la testa del protagonista.

L’Ordine della Fenice è infatti un testo di passaggio, all’interno della saga, che concentra molte delle sue pagine sui pensieri di Harry e sulle sue turbe, sulla sua rabbia, sulla sua difficoltà di vivere in un mondo magico che rifiuta ancora, ufficialmente, il ritorno di Voldemort.

L’adattamento al cinema è stato quindi complicato, e di seguito ecco le 10 più grandi differenze tra film e libro in Harry Potter e l’Ordine della Fenice:

5Nessuna visita al St. Mungo

In sogno, Harry vede Arthur Weasley venire attaccato al Ministero della Magia, osservando l’attacco dal punto di vista personale di Nagini. Nel film, Arthur viene rivisto in via di guarigione a Grimmauld Place il giorno di Natale. Ma, nel libro, trascorre invece le festività di Natale all’Ospedale St. Mungo.

Ci sono due scene principali che avrebbero dovuto entrare nella versione cinematografica della storia. In primo luogo, Gilderoy Allock si trova lì, ancora cerebralmente danneggiato dal suo incantesimo di memoria che si è ritorto contro di lui durante le fasi finali de La Camera dei Segreti. In secondo luogo, c’è una scena con Neville Paciock e i suoi genitori, Frank e Alice, che sono stati torturati fino alla follia molti anni prima. Questa seconda scena in particolare sarebbe stata molto toccante, da vedere sullo schermo, e avrebbe reso giustizia al personaggio di Neville.