Se oggi la parola cinecomic Marvel fa rima con grande incasso al box office, ci sono stati anni in cui questo tipo di film non riusciva a smuovere grandi fette di pubblico e a registrare numeri da capogiro.
Colpa della strategia di marketing, o delle storie poco interessanti, o delle visioni contrastate dei registi, fatto sta che nell’ultimo ventennio ci sono diversi esempi di fallimento che molti fan tendono a dimenticare.
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Ecco allora di seguito 10 cinecomic Marvel che si sono rivelati perfetti flop al botteghino mondiale:
HULK
Prima dell’arrivo di Edward Norton e Mark Ruffalo, il personaggio di Bruce Banner venne interpretato sul grande schermo da Eric Bana, protagonista nel 2003 di Hulk diretto da Ang Lee.
A fronte dei 137 milioni di dollari spesi per la produzione, ci si sarebbe aspettata un’altra prospettiva al botteghino, cosa che non si realizzò mai: meno di 132 i milioni incassati globalmente da un cinecomic che verrà riavviato cinque anni dopo dai Marvel Studios con L’incredibile Hulk.
THE PUNISHER
The Punisher, il film Marvel uscito nel 2004 che vedeva protagonisti Thomas Jane e John Travolta, non è stato esattamente il successo che la Lionsgate si aspettava.
Non bastò quindi un cast di tutto rispetto e una storia valida a salvarlo dalle sorti del botteghino, dove riuscì a registrare risultati ai minimi storici e guadagnare soltanto 33 milioni di dollari negli Stati Uniti e 20 milioni oltreoceano.
PUNISHER: WAR ZONE
Pur partendo da un budget più ampio rispetto al film del 2004, il sequel Punisher: War Zone ha ricevuto al botteghino un’accoglienza a dir poco imbarazzante, sia per quanto riguarda la critica che il pubblico.
Costato 35 milioni, il film è riuscito a guadagnare soltanto 8 milioni di dollari negli Stati Uniti, mentre in Europa e resto del mondo 10 milioni. Davvero deludente…
FANTASTICI 4
Nel disperato tentativo di mantenere i diritti dei Fantastici Quattro prima della loro scadenza, la 20th Century Fox ha consegnato al grande schermo uno dei peggiori adattamenti sui personaggi Marvel che si ricordi.
E sebbene il regista Josh Trank avesse cercato di virare sul genere sci-fi con una lettura più dark, la trama discontinua e la confusione generale hanno fatto sprofondare il progetto con conseguente delusione dei fan e critiche negative a valanga.
I Fantastici Quattro poi sono riusciti a guadagnare appena 56 milioni di dollari a livello nazionale e 111 nel mercato estero, portando il totale mondiale a 167 milioni di dollari.
HOWARD E IL DESTINO DEL MONDO
Il flop al botteghino nel 1986 di Howard the Duck (da noi tradotto con Howard e il destino del mondo) è forse uno dei risultati peggiori messi a segno da un film tratto da fumetti Marvel.
Costato 37 milioni di dollari, un budget piuttosto generoso per gli anni ’80 (pensate che Ritorno al Futuro costò appena 19 milioni di dollari), il cinecomic guadagnò solo 16 milioni a livello nazionale, mentre globalmente arrivò a toccare soglia 37,9 milioni di dollari.
AVENGERS: AGE OF ULTRON
Rispetto agli standard abituali registrati negli ultimi anni dai Marvel Studios, è evidente che Avengers: Age of Ultron possa essere considerato un “flop”, avendo guadagnato “soltanto” 1,4 miliardi di dollari al botteghino.
Nel 2015 emersero addirittura alcune voci secondo cui segnalazioni la Disney sarebbe rimasta così delusa dal risultato da considerarlo un insuccesso, il che fu una delle ragioni per il CEO Marvel Isaac Perlmutter chiuse i suoi rapporti con i Marvel Studios.
Non avendo raggiunto le vette del primo film sugli Avengers, di conseguenza Age of Ultron diventò per l’azienda una sconfitta economica. Questo perché, secondo i report, parte di quel pubblico che solitamente torna al cinema per rivedere i film si riteneva soddisfatto da una sola visione.
BLADE: TRINITY
Il primo film del franchise di Blade originale rimane tutt’oggi un capitolo molto amato dai fan della Marvel, ma lo stesso discorso non vale per i sequel, Blade II e Blade: Trinity.
Blade: Trinity in particolare, a fronte di un budget di 65 milioni di dollari (che all’epoca erano numeri piuttosto significativi) riuscì a guadagnarne appena 52 milioni in America, con un totale mondiale di 128 milioni.
ELEKTRA
Nonostante i risultati poco incoraggianti del film su Daredevil, che riuscì a guadagnare appena 179 milioni di dollari a fronte dei 78 spesi, la Marvel decise di investire sul franchise producendo lo spin-off su Elektra (anche se la produzione era decisamente più low budget).
Nel 2005 esce quindi il cinecomic con protagonista Jennifer Garner, di nuovo nei panni dell’eroina dopo la breve apparizione al fianco di Ben Affleck nel film precedente. Costato 43 milioni, riuscì a incassare a livello nazionale soltanto 24 milioni, se non fosse che all’estero riscosse un discreto successo (per un totale di 56 milioni incassati nel mondo).
INHUMANS
Anche se non tradotti sul grande schermo in un cinecomic, i personaggi di Ihumans sono stati al centro di un esperimento della Marvel che ha deciso rilasciare i primi due episodi della serie senza soluzione di continuità al cinema circa un mese prima che lo show fosse presentato in anteprima.
Il risultato? Recensioni negative e numeri sconcertanti al botteghino. Non proprio ciò che l’azienda si aspettava. A livello nazionale, gli incassi ammontarono a circa 1,5 milioni di dollari botteghino, mentre fuori dai confini americani il totale segnò totale soltanto 2,8 milioni. Strategia fallimentare su tutti i fronti…
GHOST RIDER – SPIRITO DI VENDETTA
I risultati non troppo convincenti al box office di Ghost Rider (228 i milioni di dollari incassati di fronte ai 110 milioni di spese di produzione) avevano lasciato ben sperare per il futuro del franchise, tuttavia le cose non sono andate come da programma.
Il sequel, uscito a cinque anni dal primo film e diretto da Mark Neveldine e Brian Taylor, costò alla Sony 57 milioni di dollari, con l’azienda che ridusse notevolmente il budget (forse prevedendo il flop?) ma sfortunatamente non riuscì a riguadagnare il denaro speso con i numeri del botteghino.
A livello nazionale infatti Ghost Rider: Spirito di Vendetta guadagnò soltanto 51 milioni di dollari, mentre all’ estero arrivò ad un totale di 132 milioni.