
Quando si guarda un film ambientato nel MCU, non si guarda mai “soltanto” un film ma lo spettatore attento e dedito all’Universo Cinematografico Marvel sa che deve cercare sullo sfondo, tra le storie e i volti, per scorgere le Easter Eggs, i segreti e i messaggi con cui la Marvel farcisce le sue storie.
Tutti i registi Marvel si sono prestati a questa consuetudine, dai cameo di Stan Lee agli omaggi agli altri creatori della Casa delle Idee e, anche se non abbiamo i problemi di Captain America con la comprensione dei riferimenti culturali, qualche volta possiamo esserci persi dei messaggi nascosti.
E così ecco alcune delle Easter Eggs più difficili da rintracciare all’interno di dieci anni di film del Marvel Cinematic Universe.
L’omaggio a Star Wars nella Fase 2
Se siete fan di Star
Wars saprete già che nel franchise è alquanto frequente che i
protagonisti perdano degli arti, anche solo le mani. Ovviamente il
più famosi sono Luke e Anakin, ma anche C-3PO, Mace Windu, Conte
Dooku e altri personaggi perdono una parte del corpo.
Si dia il caso che Kevin Feige, boss Marvel Sutidos, sia un grande fan della Saga di George Lucas, e ha voluto che la Fase 2 del MCU fosse un continuo omaggio a Star Wars.
Feige ha dichiarato che la cosa non è cominciata come una consuetudine intenzionale ma lo è diventata: in ogni film della Fase 2 qualcuno perde una mano (in genere).
Thor in Thor: The Dark World, Aldrich Killian in Iron Man 3, Bucky in The Winter Soldier, Groot in Guardiani della Galassia, Iron Man in Age of Ultron e Yellowjacket in Ant-Man. Tutti loro perdono un arto.
Doctor Strange è pieno di riferimenti al suo incidente
Nella scena in cui
Stephen Strange sta guidando verso il suo incidente, ci sono
diverse Easter Eggs. Durante la corsa in macchina, Strange parla
con Bill di possibili pazienti. Il primo è un Colonnello
dell’Aeronautica di 35 anni che si è rotto la spina dorsale. SI
tratta di War Machine a seguito della caduta rovinosa in Civil
War.
Poi c’è una paziente di 22 anni con un impianto elettronico nel cervello per controllare la sua schizofrenia, colpita da un fulmine. Si pensava fosse Carol Danvers, anche se non è questa l’origine dei suoi poteri, poteva essere un modo per introdurre il personaggio. Tuttavia non è lei, visto che la sua storia di origini sarà ambientata durante gli anni ’90.
La canzone che manda la radio durante l’incidente è Interstellar Overdrive, dei Pink Floyd, contenuta nell’album A Saucerful of Secrets, album che aveva in copertina proprio Doctor Strange.
Stan Lee è in ogni serie Netflix
Pur non essendoci
fisicamente, almeno l’immagine di Stan Lee è presente in ogni serie
Netflix/Marvel diffusa fino a questo
momento. In Daredevil e Jessica Jones è nella stazione di polizia,
raffigurato su una placca decorata. In Luke Cage è su un manifesto
nell’episodio 12, mentre nel tredicesimo episodio di Iron Fist è su
un poster di reclutamento della polizia di New York.
Anche in The Defenders, il volto di Lee compare su un poster per strada, nel terzo episodio, mentre Matt Murdock è all’inseguimento di Jessica.
Lo Shawarma Palace
Anche se è la perfetta
location per la scena post credits di The Avengers, il lo Shawarma
Palace dove i Vendicatori vanno a mangiare si vede molto prima nel
film, durante la battaglia di New York, quando Iron Man prende la
rincorsa dalla strada per mettere KO un Leviatano.
Sempre legata alla scena è l’aneddoto che vede Cap con il volto coperto mentre mangia. La scena è stata girata dopo le riprese del film, quando Chris Evans aveva la barba per un altro film e così si è coperto la faccia per coprire la folta barba.
Gli uccelli di Odino guardano sempre Loki e Thor
Nei fumetti, Hugin e
Munin sono due corvi che servono Odino così da essere i suoi occhi
e le sue orecchie attraverso i Nove Regni. Li possiamo vedere in
Thor, nella scena dell’incoronazione di Thor. Oppure che vegliano
sul Re durante il suo riposo.
Uno di essi può essere visto anche nella scena di apertura di Odino, in Thor: The Dark World.
Poi in The Avengers gli uccelli sono avvistati quando Thor attacca in Quinjet con Loki a bordo. Probabilmente è Odino che tiene d’occhio i suoi figli, mentre litigano, poco prima della grande battaglia di New York.
L’albero Yggdrasil è nascosto in molti film
Il Yggdrasil è l’albero
che nella mitologia norrena tiene uniti i Nove Regni. Thor spiega
il suo significato a Jane Foster nel suo primo film, tuttavia
l’albero è nascosto in molti film del MCU.
In Captain America: Il Primo Vendicatore, l’albero è intagliato nella parete del luogo in cui Teschio Rosso trova il Tesseract. In Thor: Ragnarok è intagliato sulla gigantesca porta di legno dei rifugio in cui Heimdall tiene al sicuro da Hela gli asgardiani.
Alla fine di Ragnarok, un albero simile è visto bruciare mentre Surtur distrugge Asgard. Questa immagine potrebbe essere rappresentativa: se l’albero indica la salute dei Nove Regni, il fatto che stia bruciando vuol dire che le cose si metteranno presto male per tutto l’universo.
La lapide di Nick Fury
Come sappiamo, in
Captain America: The Winter
Soldier Nick Fury (Samuel L. Jackson) finge la sua morte.
Tuttavia non sappiamo ancora che il leader dello SHIELD è morto per
finta, per cui piangiamo sulla sua tomba. Quello che non tutti
hanno notato è che la scritta che riporta la lapide è il passo
della Bibbia di Ezechiele 25:17, quello che comincia con “Il
cammino dell’uomo timorato…”.
Non si tratta di altro che dello stesso passo della Bibbia che ripete con insistenza in Pulp Fiction Jules Winnfield, personaggio interpretato proprio da Samuel L. Jackson.
Un omaggio all’attore e alla sua carriera più che un rimando all’Universo Marvel.
Il gruppo dei terroristi dei Dieci Anelli torna in Ant-Man
I Dieci Anelli è un
misterioso e letale gruppo terroristico che nei fumetti è connesso
al Mandarino. In Iron Man è il gruppo di terroristi che attacca e
rapisce Tony Stark. Ma ritroviamo il marchio dei Dieci Anelli anche
molto più avanti nel MCU, in Ant-Man.
Quando Darren Cross presenta la tuta di Yellowjacket ai potenziali acquirenti, uno di loro porta il tatuaggio del gruppo sul collo, proprio quello che tenta di sparare a Hank Pym e che viene fermato da Ant-Man. Il tatuaggio è ben visibile in una delle scene eliminate e presenti nell’Home Video.
La lista di Cap varia da Paese a Paese
Questo elemento è
alquanto noto tra i fan del MCU. In Captain America: The Winter
Soldier, Steve Rogers deve recuperare decenni di cultura pop e fa
una lista delle cose che non può perdere. Alcune voci di questa
lista cambiano da Paese a Paese.
Negli USA la lista comprende Steve Jobs e l’allunaggio del 1969, in Russia lo scioglimento dell’URSS e Vladimir Vysotsky. In Inghilterra invece ci sono I Beatles e Sean Connery, in Francia Cap deve recuperare i Daft Punk e Louis de Funés; in Corea del Sud Old Boy e Dance Dance Revolution; in Messico Shakira e Maradona, in Italia Vasco Rossi.
Star Wars/Star Trek, Nirvana e il cibo Thai sono invece comuni denominatori.
Occhio di Falco è sempre in giro
Pur considerandolo il
meno forte, i fan degli Avengers devono convenire sul fatto che
Occhio di Falco è sempre in giro. In Thor prende di mira il Figlio
di Odino, mentre questo cerca di riprendersi il Martello. Lo
riconosciamo perché Coulson lo chiama per nome: Agente Barton.
In The Winter Soldier, Vedova Nera indossa un piccolo ciondolo a forma di freccia e Scarlett Johansson ha rivelato che si tratta di una piccola connessione trai due personaggi.
Le T-Shirt di Iron Man contengono Easter Eggs
Tony Stark ha un
guardaroba “che parla”. Le sue T-Shirt non sono mai casuali. In The
Avengers, per esempio, ne indossa una dei Black Sabbath. Il gruppo
nel 1970 realizzarono una canzone su un uomo che viaggia nel futuro
e vede l’apocalisse, dal titolo “Iron Man”. Un divertente
riferimento all’alter ego di Tony Stark.
In Thor: Ragnarok invece, una volta tornato Bruce Banner, il personaggio ha solo indumenti di Tony Stark da indossare, ritrovati sul Quinjet parcheggiato su Sakaar.
La maglietta riporta la cover di un album dei Duran Duran, Hungry Like a Wolf. Di lì a poco, Bruce dovrà cedere di nuovo il timore a Hulk per combattere contro Fenris.
L’altro ruolo di Chris Evan nella Marvel si vede ne Il Primo Vendicatore
Nel film d’esordio di
Captain America, Steve Rogers e Bucky Barnes vanno alla Star Expo,
dove, in una teca di vetro, è visibile un androide con una tuta
rossa. SI tratta dell’originale Torcia Umana, personaggio Marvel nato nel 1939, che fu
l’ispirazione di Stan Lee per Johnny Storm dei Fantastici
Quattro.
Proprio Johnny Storm è il ruolo che lo stesso Chris Evans ha interpretato nei due film sulla prima Famiglia Marvel alla Fox.
I nickname degli asgardiani
In Thor, al nostro eroe,
sulla Terra, viene affidato il nome di Donald Blake; non si tratta
di un nome casuale ma di un omaggio al personaggio creato da Odino
per ospitare suo figlio Thor. Nel fumetto Blake batte il suo
bastone al suolo e questo lo trasforma in Thor.
Anche Valchiria è nominata con un nickname che è in realtà un Easter Egg. Il Granmaestro la chiama “Cacciatrice 142”, ma anche qui il numero non è causale. Il debutto di Valchiria risale a The Incredible Hulk #142.
I manifesti in Thor e Iron Man
I riferimenti più
difficili sono quelli che sono celati sullo sfondo della scena. In
Thor, ci sono un paio di inquadrature che pubblicizzano il New
Mexico con queste parole “Land of Enchantment… Journey Into
Mystery.” Si dia il caso che proprio Journey Into Mistery sia il
titolo dell’albo che segna il debutto di Thor nei fumetti.
Anche in Iron Man si trova un riferimento del genere. In una scena che mostra una strada, sul fondo, si vede il manifesto che raffigura un drago, il famigerato Fin Fang Foom, nemesi di Iron Man.
Il MCU è ossessionato dal 12
Tutto è cominciato quando
Tony Stark ha dato a Pepper Potts il 12% del credito per la
progettazione della Star Tower. Poi, in Avengers: Age of Ultron ci è stato
detto che i gemelli Maximoff sono nati a 12 secondi di distanza.
Infine, in Guardiani della Galassia, Rocket si prende gioco di Star
Lord dicendogli che ha solo il 12% di un piano.
Secondo James Gunn si tratta di un numero utilizzato nella commedia a causa della sua lunghezza e della sua musicalità.
Lo scudo di Captain America spunta spesso nei film Marvel
Cap spunta in quasi ogni
film del MCU, anche se bisogna fare
attenzione. In Iron Man, vediamo il suo scudo nel laboratorio di
Tony, mentre lui cerca di rimuoversi di dosso l’armatura fabbricata
in Afghanistan durante la sua prigionia. In quel momento alle sue
spalle si può vedere lo scudo di Cap.
Anche in Iron Man 2 appare lo scudo, quando Coulson fa visita a Stark. E questa volta è l’agente che chiede al miliardario dello scudo. Nello stesso film, mentre Tony fruga nelle cose del padre, si vedono dei fumetti di Cap.
In una scena eliminata de L’Incredibile Hulk, si vede lo scudo di Cap congelato nel ghiaccio, e in The Avengers lo scudo è visibile sulle figurine di Coulson.
Il nome delle invenzioni di Iron Man
In Age of Ultron, Iron
Man perde il suo JARVIS, data la nascita di Visione. Quando cerca
una AI per sostituirlo, vediamo un cip che porta il nome di
Jocasta, che nei fumetti è una sposa robotica creata per Ultron.
Nella storia a fumetti lei tradisce il suo sposo e si unisce ai
Vendicatori.
Inoltre, trai cip c’è Tadashi, riferimento al personaggio di Big Hero 6, film Disney sui supereroi. Nel film il personaggio inventa la sua AI, Baymax.
Il programma che sceglie alla fine è FRIDAY, in riferimento a un assistente olografico che vediamo in Iron Man Vol. 3 #53.
Gli Avengers in Spider-Man: Homecoming
Nel film su Peter Parker
abbiamo visto chiaramente Tony Stark/Iron Man e anche Cap, nei
video scolastici. Ma non si tratta degli unici Avengers che
compaiono nel film.
Durante la lezione di chimica di Peter, vediamo sulla parete le foto di grandi scienziati e tra essi c’è anche Bruce Banner. Ma la scuola porge il suo omaggio anche ad Howard Stark, a cui è dedicato un murales nei corridoi.
Quando Peter e zia May vanno a mangiare Thai, vediamo che la porta accanto a quella del ristorante porta una scritta in coreano che dice “Chiesa coreana di Asgard”, come riferimento al culto di Odino.
Infine, Peter indossa anche una T-Shirt uguale a quella indossata da Pepper Potts in Iron Man 3, mentre il cargo che trasporta le cose di Tony contiene un nuovo scudo di Cap e la testa di Ultron.
Le tante citazioni Disney
La Disney ha comprato i
Marvel Studios nel 2009, non c’è da stupirsi
se quindi si è infilata nei film. Quando Bucky è prigioniero in
Civil War, viene custodito nel modulo D-23, proprio il nome del fan
club ufficiale Disney, e della convention disneyana annuale.
Il codice A113 è stato per molti anni un riferimento nascosto in tutti i film Pixar perché indica la classe dove molti famosi creatori della Pixar hanno cominciato a lavorare. In The Avengers è contrassegnata con A113 il file che vede la testimonianza di un vecchietto al parco, il cameo di Stan Lee.
La Disney ha anche inserito qualche sua celebre canzone nei film, come It’s A Small World in Ant-Man e I’ve Got No Strings on Me in Avengers: Age of Ultron.
La collezione di Easter Eggs del… Collezionista
La collezione del
Collezionista è il posto più adatto del mondo per disseminare
riferimenti e Easter Eggs. E James Gunn ha colto l’occasione.
Chiari sono i riferimento al cane Cosmo, a Howard il Papero e al
bozzolo di Adam Warlock, ma ci sono riferimenti più difficili da
cogliere.
Si può scorgere un Elfo Oscuro dietro l’assistente del Collezionista, un Gigante di Ghiaccio congelato in una teca e un Chitauro seduto dietro Rocket. La piccola creaturina simile a una lumaca nella teca di vetro sospesa è invece in omaggio a Slither, la comedy horror di James Gunn del 2006 e una tuta della NASA.