Arriva domani, 6 luglio, nelle sale italiane Spider-Man Homecoming, il nuovo film Marvel Studios, i quali, per la prima volta da dieci anni, hanno la possibilità di utilizzare il personaggio dell’Uomo Ragno per un racconto inserito nel MCU. Diretto da Jon Watts e interpretato da Tom Holland, questo nuovo Spider-Man deve far fronte a tantissime aspettative e di seguito vi elenchiamo 10 punti che vorremmo venissero affrontati e messi in evidenza nel film.
Spider-Man Homecoming – la recensione in anteprima
Zia May
La scelta di
Marisa Tomei per interpretare zia May si colloca
perfettamente nell’operazione di ringiovanimento dell’intero cast.
Dal momento che Holland è uno Spider-Man 15enne, è
naturale che anche la zia sia più giovane e in questo caso anche
molto avvenente (senza nulla togliere a Rosemary Harris e
Sally Field). Ci sarà da divertirsi, scommettiamo.
Un film “Petercentrico”
La presenza di
Robert Downey Jr. nel film ha senza dubbio
aumentato il grado di attesa per il film stesso. Spider-Man è, con
Tom Holland, una grande incognita, ma anche i più
scettici saranno invogliati ad andare a vedere il film data la
presenza già annunciata di Iron Man/Tony Stark. Quello che però ci
aspettiamo è che il film sia non un buddy movie, con Tony
che ruba la scena all’innegabilmente meno carismatico Peter, ma un
film che racconta prima di tutto di Peter e che comprende anche, di
tanto in tanto, l’apparizione di Tony. Riuscirà lo smisurato ego di
Robert… hops, di Tony, a farsi da parte per il bimbo ragno?
Stan Lee
Questo è poco ma sicuro,
il cameo di Stan Lee non è solo un’aspettativa, ma
una vera e propria certezza in tutti i film Marvel, figurarsi in
un film su Spider-Man, il personaggio che,
creato da Lee, ha avuto di gran lunga più fortuna rispetto a tutti
gli altri eroi conosciuti dei fumetti.
Il Daily Bugle
Non c’è
Spider-Man senza un giornale che tenti di
diffamarne il nome e il Daily Bugle è senza dubbio
il giornale adatto. Negli altri film sull’Uomo Ragno, l’eroe era
abbastanza grande da poter lavorare al giornale come fotografo,
come in effetti fa nei fumetti. In questo caso però l’eroe è
piccolo per lavorare, va ancora al liceo, ma ci aspettiamo
ugualmente che il giornale diretto da J. Jonah
Jameson faccia capolino nella storia.
Una scena post credits all’altezza di quelle di Guardiani
Non c’è film Marvel che si esima dalla presenza
di almeno una scena post credits. Guardiani
della Galassia Vol. 2 ce ne ha mostrate addirittura
cinque e quindi sarà interessante vedere in che modo
risponderanno Jon Watts e il suo film.
Romance e action
Sappiamo che quando si
parla di Spider-Man i problemi di cuore sono
sempre dietro l’angolo. Che sia M.J. o
Gwen, Peter ha sempre un sacco di grattacapi con
le ragazze, ma questo non gli impedisce di fare comunque il suo
dovere di eroe. Dal film di Watts ci aspettiamo sicuramente una
buona dose di action, ma bilanciata dallo spirito alla John
Hughes che i produttori hanno promesso.
Un villain all’altezza
Il maggiore problema dei
film Marvel è che, con l’eccezione di
Loki, i villain non sono quasi mai tratteggiati
bene. Speriamo che con l’evocativa (Batman,
Birdman) scelta di Michael Keaton
per interpretare l’Avvoltoio, la scrittura del film si sia anche
fermata un attimo su quello che potrebbe essere il miglior cattivo
della storia dei Marvel
Studios fino a questo momento.
Ridefinizione dei villain del MCU
Una possibile ragione
della presenza di più villain in Spider-Man
Homecoming è quella che si prevede di farli tornare in
altri film successivi. Inoltre alla base della storia di origine
dell’Avvoltoio nel film c’è un presupposto interessante: il
cattivo, che lavora con questa squadra di criminali, utilizza i
rottami della tecnologia aliena lasciata a New York dai Chitauri
(The Avengers, 2012) per costruire delle potenti
armi. Questo legame di questi villain con il passato del MCU
e con la tecnologia aliena potrebbe metterci di fronte a una nuova
serie di possibilità per la nascita di altri cattivi nel futuro
dell’universo condiviso.
La vena comica di Spider-Man
L’Uomo Ragno ha una
caratteristica ben definita, che lo rende per certi versi molto
simile a Deadpool: la comicità. Durante i suoi
scontri, Spidey ha sempre tante cose da dire e spesso prende in
giro il suo avversario, senza però rompere la quarta parete ed
essere volgare come il Mercenario
Chiacchierone. Sia Raimi che
Webb non hanno sfruttato molto questa
caratteristica, ma ci aspettiamo che Watts e Holland ne facciano
una cifra distintiva di uno Spider-Man più “leggero”.
“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”
La frase più famosa del
fumetto che speriamo di trovare in Spider-Man
Homecoming fu resa immortale da Sam Raimi
e dal suo Zio Ben, Cliff Robertson. Webb l’ha
declinata diversamente ma ci aspettiamo di sentirla ancora una
volta nel film di Jon Watts. Verò è che in questa
storia non è prevista la presenza (e la morte) di Ben Parker, ma si
potrebbe comunque trovare un altro modo per inserire la frase,
apparsa per la prima volta sulle pagine di Amazing Fantasy
#15.