Come ogni anno, quel nome e cognome nel titolo mi danno un’impressione di autoreferenzialità immotivata, tuttavia è utile (e risparmia del tempo) a chi non è interessato alla mia Top 20 2018. Sì, perché quest’anno non sono proprio riuscita a ridurre la rosa dei film che ho amato a 10, e così mi sono allargata a 20 titoli.
Il criterio è sempre lo stesso: sono stati presi in considerazione soltanto i film che sono usciti nelle sale italiane tra l’1 gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018. Nella lista troverete film “intoccabili”, di quelli che sono piaciuti a tutti; film famosi, che hanno vinto premi; film che forse ho visto solo io; qualche sorpresa, spero; ovviamente delle menzioni speciali, perché fare la Top 35 sarebbe stato poi troppo impegnativo (e anche io sono in vacanza a mezzo servizio); qualche titolo da recuperare, mi auguro; magari qualche spunto per un cordiale battibecco.
Nel ribadire la parzialità e anche la futilità delle classifiche di fine anno, al pari dei bilanci e dei buoni propositi di gran moda in questi ultimi giorni, ecco i miei 20 film preferiti degli ultimi 12 mesi. Enjoy.
NB – i titoli non sono stati
catalogati dal più bello al più brutto. Se sono qui è perché,
almeno secondo chi scrive, sono belli tutti, anche se diversi, e
tutti sono presenti nella lista per ragioni diverse. (Qui la Top 10 della
redazione di Cinefilos.it)
2Roma di Alfonso Cuaron
Netflix sta uccidendo la sala, Netflix è un modo per far vedere il cinema a tutti, Netflix ha rapito la nonna di Thierry Fremont, Netflix vi avvelena il gatto se andate al cinema a guardare un suo film. Ne abbiamo sentite di tutti i colori, anche per “colpa” di Roma, l’ultimo film di Alfonso Cuaron che ha vinto il Festival di Venezia 2018 e che, uscito in sala per tre giorni (in Italia), è disponibile su Netflix, che lo ha distribuito.
Mettiamo da parte per un attimo tutta la faccenda, pure interessante, della piattaforma streaming e ci concentriamo soltanto sul film. L’opera di Cuaron, il messicano già premio Oscar per Gravity, è il racconto di tre “rotture”, quella della domestica Cleo, “sedotta e abbandonata”; quella della padrona di casa, lasciata dal marito improvvisamente; quella di un Paese, il Messico, che negli anni ’70 è stato teatro di rivolte e violenza. In tutto questo, Cuaron riversa la sua vita, i suo ricordi, la sua infanzia.
Tuttavia, la forza di Roma (il quartiere di Città del Messico in cui è ambientato il film) è quella di toccare ognuno di noi: tutti rinasciamo dall’acqua con Cleo, tra sale, acqua e lacrime.