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Wonder Woman: Easter eggs e riferimenti al fumetto

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Wonder Woman: Easter eggs e riferimenti al fumetto

Attenzione, il seguente articolo contiene SPOILER su Wonder Woman, film di Patty Jenkins con protagonisti Gal Gadot, Chris Pine, Connie Nielsen e Robin Wright.

Leggi la nostra recensione di Wonder Woman

Ogni cinecomic che si rispetti può essere apprezzato per il divertimento che offre, ma è anche possibile vedere più a fondo e scoprire tutti i segreti che custodisce, dai riferimenti alla storia dei personaggi alle citazioni dai fumetti: Wonder Woman non è da meno e di seguito vi elenchiamo Easter Eggs e riferimenti del film di Patty Jenkins.

I pavoni bianchi

Tra cavalli e altri volatili, i pavoni bianchi sono alcuni dei pochi animali che si vedono su Temiscira. Il senso di questi animali, dalla coda un po’ più lunga rispetto a quella dei pavoni colorati normali è presto decodificato: non sono i pavoni che mostrano i colori per sedurre le femmine, sono quindi maschi, essenziali alla riproduzione, ma non implicano il senso del corteggiamento, a indicare l’indipendenza delle Amazzoni.

Nate dal fondo di un lago

Nei fumetti, le Amazzoni sono generate da un gruppo di dee che plasmando l’argilla con le anime di donne morte per mano di uomini, creano questa nuova specie. Nel film, Ippolita spiega a Diana che è stato Zeus a crearle, come “ponte per la comprensione trai popoli”. Tuttavia nell’animazione a sostegno del racconto della sovrana delle Amazzoni, le donne sorgono sempre da un lago, in riferimento alla loro origine narrata nei fumetti.

Ercole

Nei fumetti, Ares costringe Ercole a sfidare Ippolita. La battaglia si conclude con la sconfitta del semidio ma con l’invito, da parte della regina, rivolto allo sconfitto e ai suoi uomini di unirsi a lei e al suo esercito per i festeggiamenti. Una volta abbassata la guardia, Ercole tradisce Ippolita e le ruba la cintura dorata. Come punizione per essersi fatte giocare da Ercole, le Amazzoni vengono relegate su Temiscira, allo stesso tempo Ercole è costretto a tenere sulle spalle l’isola stessa.

Artemis

Sebbene nel film si dica che è Antiope la guerriera migliore dell’esercito di Ippolita, nei fumetti è ben nota e rilevante la figura di Artemis. Nel film, la guerriera può essere riconosciuta dal momento che ha le sembianze di Ann Wolfe, pugile statunitense. È ritenuta la pugilessa più forte di tutti i tempi, oltre a essere spesso paragonata a un uomo per la potenza distruttrice dei suoi pugni, unita a un’eccezionale abilità tecnica (Wikipedia).

Dottor Poison

La dottoressa Maru/Poison è un personaggio che nel film non è tratteggiato benissimo. La donna è stata sfigurata dai suoi stessi acidi e cerca di mettere al servizio della Germania le sue competenze chimiche. Nei fumetti, lo stesso personaggio indossa una maschera, dal momento che lavora in incognito, senza rivelare a nessuno che è una donna. Lo smascheramento della stessa segnò, all’epoca, un vero e proprio scioc. Nonostante il personaggio sia trattato diversamente, molti dettagli, dal costume agli oggetti, sono dei chiari riferimenti letterali al personaggio dei fumetti.

SMS Schwaben

La nave da guerra che insegue Steve Trevor fino a Temiscira è la SMS Schwaben. Questa imbarcazione è esistita davvero e ha servito fino alla Prima Guerra Mondiale, quando fu affondata a nord del Mar Baltico. La scelta di questa nave è buffa dal momento che nel 1905, ad appena 4 anni dal varo, la nave andò a sostituire la SMS Mars (Marte) che altri non è che il nome romano del dio della guerra, Ares.

Il trono di Ippolita

Nonostante le Amazzoni si rifacciano, nella loro mitologia, all’antica Grecia e alla Roma antica, l’architettura di Temiscira non è per niente fedele a quei periodi storici. La scelta è stata operata per evitare soprattutto le strutture in colonne, tipiche dell’architettura antica ma irrevocabili simboli fallici. A testimonianza di questa scelta c’è la scelta per il design del trono di Ippolita, una enorme spirale. Il trono riflette colei che lo occupa: bellissimo, imponente e senza fine.

Il lazo della verità

L’oggetto mitologico viene chiamato, nel film, il lazo di Estia, la dea che lo fabbricò e lo consegnò alle Amazzoni. Nella scena della sala del trono viene mostrato il suo vero potere, ovvero quello di imporre la verità a chi è vittima del suo giogo, e Steve Trevor lo imparerà a proprie spese. L’oggetto diventa, ovviamente, anche un potente strumento in battaglia nelle mani di Diana.

Poster d’epoca

In una delle scene in cui Diana e Steve arrivano a Londra, si può scorgere sulle pareti un poster propagandistico che riporta: la cucina è la chiave per la vittoria, mangia meno pane.

L’omaggio a Superman

Nella scena in cui Diana e Steve subiscono un’imboscata in un vicolo di Londra ci mostra l’amazzone che svela le sue doti a Steve, palesando che è perfettamente capace di badare a se stessa. Nel momento in cui Diana ferma un proiettile che finisce nelle mani di Steve, la regista Patty Jenkins ha dichiarato di aver ricercato l’omaggio a Superman in cui Christopher Reeves e Margot Kidder sono coinvolti in una scena molto simile. (Anche gli occhiali di Diana sono un chiaro omaggio a Clark Kent).

Rosie la Rivettatrice

Rosie la Rivettatrice è un simbolo della Seconda Guerra Mondiale, e quindi non comprende il periodo storico in cui è ambientato Wonder Woman, tuttavia i rimandi visivi al poster in questione sono numerosi e continui, tanto che suggeriscono che dal “We can do it” della propaganda siamo passati al “We did it”. Possibile?

Il gelato

C’è una scena molto tenera in cui Steve Trevor compra un cono gelato a Diana e lei, estasiata dal sapore, dichiara che l’inventore di una tale bontà “deve andarne fiero”. La scenetta è un omaggio a New 52 in cui il rilancio del personaggio DC prevede una scena simile: Diana combatte contro le Erinni e dopo si trova a condividere un gelato con una ragazzina. La scena è stata ripresa in maniera precisa nel film d’animazione Justice League: War, ma anche l’omaggio di Patty Jenkins è molto carino.

Il cameo di Zack Snyder

Il regista compare sullo sfondo nella scena in cui viene scattata la celebre fotografia che in Batman v Superman smaschera Diana e la sua vera identità agli occhi di Bruce Wayne. Nel film della Jenkins, Snyder è uno dei soldati sullo sfondo, mentre i cinque protagonisti vengono fotografati tra le macerie di Veld, la città liberata grazie all’intervento di Wonder Woman.

L’Isola Paradiso

Nel film è Steve Trevor a nominare così l’isola delle Amazzoni, il che genera un leggero sorriso sulle labbra di Diana. La realtà è che il pilota riconosce in quel luogo un posto speciale, incontaminato (da cui paradiso, nel senso di inesplorato dall’uomo). Il nome Temiscira, anche nei fumetti, viene inserito successivamente, addirittura non prima del 1987. Per i lettori dei primi anni del 900 la parola Temiscira poteva essere troppo complicata da pronunciare.

Sameer fa parte dei BalckHawk

Uno dei membri della squadra che affianca Diana alla conquista di Veld, Sameer, fa parte dei Blackhawk, una squadra speciale assemblata in occasione della Seconda Guerra Mondiale e che fa parte dei fumetti DC, anche se non ne conosciamo l’effettiva importanza nell’Universo cinematografico DC. Sembra inoltre interessante notare come i componenti della squadra di Steve e Diana presentino una diversità etnica rilevante: tutto il mondo si unisce per lottare contra Ares.

Fausta Grables

L’attrice Rachel Pickup è accreditata con Fausta Grables, e interpreta la donna a cui Diana ruba il magnifico abito blu, prima del ballo durante il quale vuole uccidere Ludendorff. La Grables è una degli agenti operativi storici delle forze naziste e anche se cronologicamente non è un riferimento esatto è comunque un omaggio alla serie con Lynda Carter.

La Guerra è Verità

Quando Ares si smaschera, stringendo il lazo della verità dichiara “La Guerra è Verità”. La frase è un chiaro omaggio a Wonder Woman #37 (2009) in cui Ares stesso trova il lazo e rivolgendosi a Diana dichiara: “La Guerra è Verità, principessa. Con ogni diritto, questo dovrebbe appartenere a me.”

Omaggio a L’Uomo d’Acciaio?

Anche se questo non è un vero e proprio omaggio diretto, è innegabile l’eco de L’Uomo d’Acciaio che riecheggia nella scena in cui Ares spiega a Diana il suo progetto di un mondo migliore senza gli uomini, così come aveva fatto Zod con Khal-El nel film di Snyder. Sembra che l’eroe, messo di fronte alla “verità” del villain, venga trasportato in un ambiente immaginario. Tuttavia, a differenza di Superman, Wonder Woman ne emerge meglio, con più energia.

L’attacco di fulmini

Nell’attacco finale a Ares, Diana raccoglie l’eredità del padre Zeus e utilizza la folgore, simbolo per eccellenza del padre degli dei, per sconfiggere il fratello. Il potere di manipolare e utilizzare come attacco le folgori non è certo una costante nel ventaglio di poteri di Diana. Gail Simone introdusse questa abilità in Wonder Woman #39 (2010).

Finale aperto

Perché i film DC Comics non hanno scene post credits? Wonder Woman si conclude nella Parigi contemporanea. Diana sente un’esplosione e corre a salvare gli innocenti. Parlando di città ed esplosioni, la nostra mente è tristemente vicina agli attacchi terroristici che si verificano sempre più spesso in Europa, tuttavia i fan hanno pensato all’arrivo di Akopolips, il che renderebbe il film un prequel perfetto per Justice League.