Il re leone: recensione del film

Il re leone

La recensione del film d’animazione di Il re leone, diretto da Roger Allers e Rob Minkoff e targato Walt Disney Pictures.

 

Il re leone vanta le voci di: Jonathan Taylor Thomas (Simba cucciolo); Matthew Broderick (Simba adulto); Jeremy Irons (Scar); James Earl Jones (Mufasa); Niketa Calame (Nala cucciola); Moira Kelly (Nala adulta); Nathan Lane (Timon); Ernie Sabella (Pumbaa); Robert Guillaume (Rafiki); Rowan Atkinson (Zazu); Whoopi Goldberg (Shenzi); Cheech Marin (Banzai); Jim Cummings (Ed).

Sinossi: Gli animali della Terra del Branco accorrono alla presentazione del piccolo Simba, figlio di Re Mufasa e prossimo re della savana. Solo il cattivo Scar, fratello minore e invidioso di Mufasa, non è felice della nascita del cucciolo e farà di tutto per impossessarsi della corona, fino a disfarsi di coloro che gli sono davanti in linea di successione: Mufasa e Simba. Spetterà al giovane leone, non più cucciolo e consapevole dei suoi diritti e doveri, riportare la pace nelle Terre del Branco.

Il re leone: recensione del film


Il re leoneAnalisi
: Poderoso ritratto della bellezza del paesaggio africano, Il Re Leone è un viaggio di un cucciolo verso la consapevolezza del suo ruolo nel branco. Il protagonista Simba attraversa il film da cucciolo spensierato a leone adulto passando per l’alienazione dal suo mondo e arrivando a nutrirsi di insetti come i suoi simpatici amici Pumbaa e Timon. Ne Il re leone si può infatti suddividere in grandi sequenze che racchiudono ognuna uno stadio dell’evoluzione del protagonista. La prima disegna l’infanzia spensierata del giovane erede al trono che cresce ignorando il suo ruolo nel mondo e le sua responsabilità; l’avventura al cimitero degli elefanti e il successivo intervento di Mufasa lo scuotono e lo rendono partecipe di quanto forza e potere siano anche portatrici di responsabilità e paure per coloro che si amano.

Comincia una seconda fase per Simba, che si concluderà tragicamente con la morte del padre e con la successiva fuga dal branco. E’ sicuramente una scena molto triste che ricorda per un verso Bambi e la morte della madre ad opera del cacciatore. Resta la differenza che questa volta il protagonista viene incolpato, seppure ingiustamente, per la morte del padre, e questo aggiunge un po’ di complessità al personaggio, cosa che invece in Bambi non esiste. Nella terza parte Simba rinasce, dimentica il dolore e inizia una nuova vita con i suoi amici insettivori, con l’unico motto di Hakuna Matata, senza pensieri, fino all’arrivo di Nala, compagna di giochi e sua promessa regina.

Nell’ultima parte Simba, divenuto un leone adulto, prende coscienza di sé, grazie all’intervento di Rafiki, il saggio mandrillo, e si rimpossessa del regno sconfiggendo il perfido zio Scar.

Il re leone viene premiato con un successo planetario e due Oscar, uno all’ottimo Hans Zimmer per la colonna sonora, un altro a Elton John per la canzone Can You Feel the Love Tonight. Realizzati dei sequel: Il Re Leone: il regno di Simba nel 1998 e Il Re Leone 3: Hakuna Matata nel 2004, realizzata anche una serie animata con protagonisti Pumbaa e Timon. Nella versione italiana le voci di Scar e Mufasa sono nell’ordine di Tullio Solenghi e di un ottimo Vittorio Gassman in una delle sue ultime interpretazioni.

 

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