L’era glaciale: recensione del film di Chris Wedge e Carlos Saldanha


Anno: 
2002

 

Regia: Chris Wedge, Carlos Saldanha

Con le voci di: Ray Romano/Leo Gullotta (Manfred); John Leguizamo/Claudio Bisio (Sid); Denis Leary/Pino Insegno (Diego); Goran Visnjic/Ennio Coltorti (Soto)

Trama: L’era Glaciale è la storia di quattro personaggi disfunzionali: Manny, un acerbo e lanuginoso mammuth, Sid, un irriverente e forastico bradipo, e Diego, una scaltra tigre dai denti a sciabola. Questo improbabile trio è costretto a collaborare per riportare un cucciolo d’uomo alla sua famiglia.

Analisi: Simpatico, divertente e soprattutto intelligente, perché l’Era glaciale oltre a presentarsi come uno dei film rivelazione dell’anno per la vivacità dei contenuti e la semplicità con la quale sono stati raccontati, si adatta perfettamente ad un pubblico adulto, il quale sa apprezzarne la profondità e la sensibilità. In particolare, ad esser posto in primo piano è il tema dell’amicizia, raccontato attraverso le avventure dei tre inusuali compagni di viaggio, dalle cui peripezie affrontate insieme sapranno cogliere il grande sentimento che li lega e li aiuterà vicendevolmente.

Protagonisti del  film sono un Mammut brontolone che si ritrova ad affrontare la tanto attesa era glaciale in solitudine, diversamente dalle abitudini della propria specie, un goffo e simpatico bradipo, la cui voce nella versione italiana è strategicamente affidata  a Claudio Bisio dalla cui comicità è difficile esimersi, e una atipica tigre la cui tenera indole verrà fuori nel corso del loro difficile e imprevedibile viaggio. A fare da contorno è la delicata missione dei tre audaci: riportare un piccolo bebè alla propria famiglia.

Nonostante la direzione cosi come la realizzazione grafica del cartone sia stata affidata ad esordienti in fatto di lungometraggi, il risultato ottenuto è indiscutibilmente grandioso; non solo per i dialoghi, divertenti ed esilaranti, ma soprattutto per l’originalità con la quale L’era glaciale si discosta notevolmente dai pomposi e barocchi lavori tipicamente hollywoodiani. Le ambientazioni, essenziali e nitide, e la straordinaria espressività dei personaggi ne hanno garantito infatti un successo inaspettato.

Dunque non solo un cartone animato destinato ai bambini, ma anzi, sulla stregua delle produzioni firmate Fox, L’era glaciale  si pone tra i lungometraggi che più affascinano il mondo degli adulti proprio per la sua leggerezza e la sua semplicità. D’altronde il successo riscontrato ai botteghini con la sua prima uscita nel 2002 è valso un seguito lungimirante che ad oggi conta ben 3 sequel, l’ultimo dei quali, L’era glaciale 4- Continenti alla deriva, nelle sale cinematografiche dallo scorso gennaio.

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