Nausicaa nella valle del vento – Anno: 1984 – Regia: Hayao Miyazaki. Con le voci di: Paola Del Bosco (Nausicaa), Gioacchino Maniscalco (Yupa), Mimmo Palmara (Gikkuri), Romano Malaspina
Sinossi: Mille anni dopo i Sette giorni di fuoco, un evento che ha distrutto l’ecosistema terrestre con i guerrieri invincibili, automi creati dall’uomo e dotati di arsenali atomici, la Terra è regredita ad uno stato medievale, con alcune macchine volanti retaggio del progresso perduto, e zone dove non si può entrare, come la giungla tossica. Nausicaa, figlia del capo della valle del vento, cerca un rapporto di armonia con questa natura distrutta e deviata, ma la sua terra diventa presto campo di battaglia per la gente di Tolmeka, desiderosa di ripristinare il potere degli umani e che vuole risvegliare uno dei guerrieri invincibili che allora distrussero la Terra, per scagliarlo contro le creature delle zone contaminate.
Sarà Nausicaa a dover conciliare finalmente di nuovo uomo e natura, in un finale suggestivo ed epico, per far convivere insieme, in quel nuovo e vecchio mondo, tutti.
Analisi
Nato, come molti anime, prima come manga, edito in Italia a più riprese, per Granata Press e poi più di una volta per Planet Manga, Nausicaa nella valle del vento film riprende i primi sedici capitoli del fumetto, dando una conclusione anche se quella cartacea è più articolata e coinvolgente. Non ancora prodotto ufficialmente dallo studio Ghibli, è per molti comunque il primo film della prestigiosa casa di produzione, con già tutti i temi cari a Miyazaki presenti, dal pacifismo alla lotta al nucleare, dall’ecologismo all’armonia tra tutti gli esseri viventi, anche i cosiddetti mostri, che non hanno scelto di esistere ma ormai ci sono.
Presentato con il patrocinio del WWF, uscito negli anni in vhs e dvd in tutti i Paesi tranne l’Italia per ora, dove il film fu trasmesso al pomeriggio tagliato a pezzi insieme ad altri lungometraggi nipponici di qualità, Nausicaa nella valle del vento è indubbiamente meritorio, interessante, mai retorico, a cominciare dal personaggio della protagonista, eroina non sexy né melensa, forse la più riuscita del maestro, una paladina militante dell’ecologismo, che effettivamente merita più di una riscoperta, e non solo tramite i filmati sul Web o la colonna sonora usata talvolta come sfondo sonoro alle esibizioni di ginnastica artistica e pattinaggio.

Con echi di Dune, de Il signore degli anelli, ma anche dei romanzi di Ursula K. Le Guin, che affascineranno poi anche Goro, figlio di Hayao, con I racconti di Terramare, Nausicaa nella valle del vento risulta essere ricco di spunti per un pubblico molto giovane (si parla negli anni di sue proiezioni anche non ufficiali a ragazzini per parlare di tematiche ecologiste) e incantevole per chi ha qualche anno in più, e magari l’ha perso quando fu trasmesso a pezzi e bocconi.
Un film di cui è lecito aspettarsi se non un’uscita al cinema fuori tempo massimo almeno un’edizione in dvd ufficiale. Il manga è invece di abbastanza facile reperimento, con buone edizioni che hanno valorizzato sia le vignette che le delicate tavole e copertine acquarellate.
