Jimmy Neutron ragazzo prodigio: recensione del film film di John A. Davis e Steve Oedekerk

Jimmy_Neutron_Boy_Genius_poster Anno: 2001

 

Regia: John A. Davis, Steve Oedekerk

Voci: Debi Derryberry (Jimmy Neutron), Rob Paulsen (Carl Wheezer), Patrick Stewart (Re Goobot), Martin Short (Ooblar)

Trama: Ambientato nell’immaginaria Retroville, cittadina del futuro ma dal sapore anni sessanta, Jimmy Neutron racconta la storia di un bambino geniale ma come spesso accade incompreso dai suoi coetanei e dalla stessa famiglia, che pur volendogli bene e incoraggiando il suo genio vorrebbe che vivesse la vita di un bambino normale e che non fosse preso in giro ed emarginato dai compagni: gli unici amici di Jimmy all’inizio della storia sono Carl, ragazzino ipocondriaco goffo e grassottello e un uno cagnolino robot costruito dallo stesso Jimmy di nome Goddard.

Le cose cambieranno per sempre quando la città subirà un’invasione aliena e tutti i genitori verranno rapiti per essere sacrificati ad un mostro, spingendo Jimmy e gli altri ragazzi della città a una missione nello spazio per salvarli.

Analisi: Nel 2001, quando il 3D era una realtà tutta da esplorare e le tecniche d’animazione digitali dovevano ancora fare parecchia strada, la nickelodeon tentava la sua sfida ai colossi della Pixar e della Dreamworks, proprio quell’anno in gara agli Oscar con Shrek (vincitore della statuetta) e Monsters &Co., grazie a Jimmy Neutron – ragazzo prodigio (Jimmy Neutron – Boy Genius), lungometraggio dal buon successo di pubblico il cui universo avrebbe poi ispirato anche una serie televisiva e un videogioco.

jimmy-neutron-boy-geniusAffidandosi a una trama lineare e infantile, il film firmato da John A. Davis e Steve Oedekerk sceglie a una storia semplice e immediata puntando tutta la sua forza sulla simpatia dei personaggi, in particolare un protagonista dal character design spigoloso e fumettistico( è stata una delle prime produzioni interamente in CGI, realizzata grazie a software autoprodotti) le cui fantasiose invenzioni sono un delizioso e simpatico antipasto: peccato che la buona ricchezza visiva, realizzata con particolare trasporto nelle sequenze finali sull’astronave aliena, non sia sufficiente a tenere viva l’attenzione e a sostenere una trama fin troppo scheletrica, che pur partendo da un rivolgimento gustoso agli occhi dei bambini come la scomparsa di tutti gli adulti dalla città, coi piccoli rimasti da soli e senza controllo, non riesce a sfruttare le buone idee a disposizione e a realizzare qualcosa di memorabile.

Con tutta la sua leggerezza, Jimmy Neutron è un giocattolo colorato e gommoso che riserva un intrattenimento gradevole e che attirerà l’attenzione dei più piccini, ma che già all’epoca non risultava all’altezza dei lavori di altre glorie dell’animazione. Un peccato, perché con un migliore lavoro di sceneggiatura saremmo partiti volentieri alla volta dello spazio insieme al protagonista invece di rimanere a casa, a sentirci terribilmente fuori posto.

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Alessia Carmicino
Nata a Palermo nel 1986 , a 13 anni scrive la sua prima recensione per il cineforum di classe su "tempi moderni": da quel giorno è sempre stata affetta da cinefilia inguaribile . Divora soprattutto film in costume e period drama ma può amare incondizionatamente una pellicola qualunque sia il genere . Studentessa di giurisprudenza , sogna una tesi su “ il verdetto “ di Sidney Lumet e si divide quotidianamente fra il mondo giuridico e quello cinematografico , al quale dedica pensieri e parole nel suo blog personale (http://firstimpressions86.blogspot.com/); dopo alcune collaborazioni e una pubblicazione su “ciak” con una recensione sul mitico “inception” , inizia la sua collaborazione con Cinefilos e guarda con fiducia a un futuro tutto da scrivere .