Kerry Washington film

Una che di nome fa Kerry Marisa Washington non può che studiare alla George Washington University. O no?  Ma una che si laurea in antropologia e sociologia non è detto che poi finisca a fare l’attrice, giusto? E invece questa scandalosa pupa del Bronx ha deciso di dedicarsi anima e corpo alla recitazione, arrivando a diventare una delle star più amate della TV (e del cinema) degli ultimi anni.

 

Kerry prende il tesserino della Screen Actors Guild per poter apparire in una pubblicità; prosegue, quindi, con qualche telefilm, finché non comincia a fare capolino anche sul grande schermo, con particine in svariati progetti, fra cui il danzereccio Save the Last Dance (2001) e il drammatico La macchia umana (2003). Nel frattempo, interpreta anche la bella che fa girare la testa a Chris Rock in Bad Company – Protocollo Praga (2002), un vero punto di svolta nella sua carriera, non tanto per il ruolo in sé, quanto perché finalmente la fanciulla riesce a guadagnare in un anno la somma necessaria per ottenere l’assicurazione sanitaria come membro della Screen Actors Guild. Il 2004, però, le porta un po’ di meritata attenzione come protagonista femminile di Lei mi odia di Spike Lee (con cui tornerà a lavorare in Miracolo a Sant’Anna nel 2008), seguito dall’action domestico Mr. & Mrs. Smith e dal biopic Ray, in cui è la moglie del musicista Ray Charles interpretato da Jamie Foxx. Nei titoli successivi la signora si specializza proprio nel ruolo di coniuge, ma sono tipetti niente male i suoi compagni, a cominciare dal dittatore ugandese Idi Amin ne L’ultimo re di Scozia (2006), per proseguire con la granitica Cosa ne I Fantastici Quattro (nel 2005 e poi nel sequel del 2007), fino ad arrivare a Broomhilda von Schaft, ovvero la moglie di Django, che scatenerà la furente vendetta dello schiavo ribelle nel tarantiniano Django Unchained (2012).

Il maritino è una sua vecchia conoscenza, Mr Foxx: ormai i due sono una coppia collaudata, e ormai Miss Washington è una diva vera. La conferma arriva anche dalla rivista People, che nel 2013 la mette al secondo posto nella classifica annuale delle 100 persone più belle, con Glamour che le fa eco, eleggendola ‘Donna dell’anno’. Ma Kerry rientra anche nella lista delle star televisive più pagate (al n° 20) ed il merito è ovviamente di Scandal, la serie drammatica targata ABC di cui è appunto protagonista dal 2011. Ideato dalla mamma di Grey’s Anatomy, Shonda Rhimes, lo show narra le gesta di Olivia Pope, rampante donna in carriera esperta nella gestione di crisi di ogni sorta, che opera in un posticino tranquillo come Washington D.C.

Il che vuol dire che se la intende bene col Presidente degli Stati Uniti. Per il suo personaggio l’attrice riscuote consensi a destra e a manca: pubblico e critica concordano che la sua Olivia è una davvero tosta, e le riviste di moda apprezzano assai l’abbigliamento stiloso-ma-anche-sexy sfoggiato dalla business-woman, tanto che Miss Pope viene inserita da Vanity Fair nella Top 10 dei personaggi TV meglio vestiti del 2013. Mica male, considerato che Kerry è solita collezionare memorabilia per ogni personaggio che interpreta: un mobile qua, un paio di scarpe là… e se le sue creature hanno buon gusto, tanto meglio, no? Comunque sia, gli abiti sono solo un dettaglio: il fascino Kerry lo deve a madre natura (o perlomeno a sua madre Valerie), e cotanta bellezza non è certo andata sprecata, con L’Oréal che l’ha assoldata come testimonial – insieme ad una nutrita schiera di divine dello showbiz – e Neutrogena che l’ha da poco scelta come nuovo volto simbolo.

Magari vestiti e creme dovranno aspettare un po’, perché il pancione cresce a vista d’occhio e forse adesso la signora vorrà prendersi un po’ di tempo  per fare la mamma, essendo in attesa del primo figlio dal neomarito Nnamdi Asomugha, giocatore di football della NFL. Per noi, invece,l’attesa è finita: abbiamo accantonato lo spumante e preparato una doppia razione di torta. HAPPY BIRTHDAY KERRY!

- Pubblicità -
Articolo precedenteRitorno al futuro diventerà un musical nel 2015
Articolo successivoForest Whitaker per la regia di The Shack?
Giuditta Martelli
Giovane, carina e disoccupata (sta a voi trovare l'intruso). E' la prova vivente che conoscere a memoria Dirty Dancing non esclude conoscere a memoria Kill Bill, tutti e due i Volumi. Tanto che sulla vendetta di Tarantino ci ha scritto la tesi (110 e lode). Alla laurea in Scienze della Comunicazione seguono due master in traduzione per il cinema. Lettrice appassionata e spettatrice incallita: toglietele tutto ma non il cinematografo. E le serie tv. Fra le esperienze lavorative, 6 anni da assistente alla regia in fiction e serie per la televisione (avete presente la Guzzantina in Boris?). Sul set ha imparato che seguire gli attori è come fare la babysitter. Ma se le capita fra le mani Ryan Gosling...