Paura e desiderio: un giovane Stanley Kubrick inedito e sconosciuto affronta il tema della guerra tra paura e desiderio

Paura e desiderio

Paura e desiderio è il fim culto di Stanley Kubrick con protagonisti nel cast Frank Silvera, Paul Mazursky, Kenneth Harp, Stephen Coit e Virginia Leith.

 

Paura e desiderioAnno: 1953

Regia: Stanley Kubrick

Cast: Frank Silvera, Paul Mazursky, Kenneth Harp, Stephen Coit, Virginia Leith

“In questa foresta non si racconta una guerra che c’è stata o che ci sarà…ma si parla di una guerra qualsiasi”. Ecco l’apologo con cui una voce narrante fuori campo introduce lo spettatore nella storia che si sta andando a raccontare. Soldati di un non ben precisato esercito sopravvivono ad un atterraggio di fortuna in terra nemica, un nemico senza nome. Perduti a sei miglia dalla linea del fronte decideranno di avventurarsi lungo il fiume per scampare alla morte.

Quattro uomini disperati, impauriti e smarriti cui foschi pensieri echeggiano sino a stordirli e confonderli facendo vacillare ad ognuno le proprie identità. Scappare dal nemico? affrontarlo uccidendo un importante generale per dare un senso ad esistenze vuote? scelte e bivi da affrontare perchè risalire quel fiume porterà a ritrovare o a perdere se stessi.

Ha solo 25 anni Stanley Kubrick quando produce e dirige Paura e desiderio il suo primo, vero, lungometraggio. Autoprodotto con un budget ridottissimo, una lavorazione difficoltosa e piena di problemi tecnici in fase di missaggio, questo film è stato a lungo nascosto dal genio newyorkese in quanto il risultato finale non lo soddisfaceva a pieno.

Solo dal 2008 in Italia abbiamo la possibilità di reperire il dvd in lingua originale con sottotitoli ed una qualità dell’immagine molto approssimativa. Ma questo primo vagito cinematografico di un regista che in seguito scriverà pagine indelebili nella storia del cinema mondiale, è un insieme di spunti e idee su cui Kubrick tornerà spesso e ripetutamente nei film che dirigerà poi.

Paura e desiderioPaura e desiderio sono 68 minuti di un’intensità incredibile, pazzesca, un film tanto breve e sì artigianale quanto pregno di sostanza e di innovative scelte registiche. La guerra e la paura della morte, la violenza e l’assuefazione ad essa, temi che Kubrick riprenderà in film come Orizzonti di gloria, Arancia meccanica o Full metal jacket e che già ai suoi esordi erano tanto presenti nella sua mente. La geniale scelta di non specificare il contesto spazio-temporale e opporre soldati di eserciti non meglio precisati e che parlano la stessa lingua, senza distinzioni, perché la guerra e la violenza che ne deriva non ha colori, bandiere o nazionalità, è semplicemente fatta e voluta dagli uomini in quanto tali.

Paura e desiderio, l’esordio di Stanley Kubrick

La voce fuori campo come elemento distintivo e già presente da questo suo primo film e che quasi sempre caratterizzerà in futuro lo stile del maestro; le angosce, i pensieri, le paure e anche i desideri disperati prendono voce e si incrociano confusi come tante voci che escono e si perdono nell’aria. Un’atmosfera di angoscia crescente accompagnata da una musica incalzante e ossessiva e soprattutto quelle inquadrature tanto peculiari e mai banali dove abbondano i primi piani, di volti, di occhi sbarrati dal terrore o di mani contrite in un ultimo gesto di morte.

Guardando questo Paura e desiderio la mente corre ad un altro film di guerra dove l’introspezione dei vari personaggi è l’elemento portante e pregnante: La sottile linea rossa di quel Terrence Malick tanto acclamato e giustamente riconosciuto dalla critica internazionale. Si capisce come Kubrick sia arrivato molto prima di lui a intendere un film con queste finalità: fotografare la paura prima di un assalto, immortalare sguardi e pensieri di uomini prima che soldati.

Era il 1953, aveva solo 25 anni e da poco aveva smesso i panni del giovane fotografo che consegnava a Life istantanee su teneri e malconci scugnizzi degli slums newyorkesi, ma già faceva intendere, intuire di quale pasta fosse fatto. Era un perfezionista, maniacale potremmo dire, e per anni la sua vanesia ossessione di eccellenza ci ha negato la possibilità di conoscerlo meglio attraverso questa sua primissima pellicola…ci perdonerà se oggi disattendiamo il suo volere e ci avviciniamo ancora di più al suo genio anche attraverso questo piccolo quanto incredibile film.

- Pubblicità -