Il Favoloso Mondo di Amélie film

Il Favoloso Mondo di Amélie è il film di successo del 2001 diretto da e con protagonisti nel cast Audrey Tautou, Mathieu Kassovitz e Johnny Depp.

 
  • Anno: 2001
  • Regia: Jean-Pierre Jeunet
  • Cast: Audrey Tautou, Mathieu Kassovitz, Rufus, Lorella Cravotta, Serge Merlin, Jamel Debbouze, Clotilde Mollet, Claire Maurier, Isabelle Nanty, Dominique Pinon, Artus de Penguern, Yolande Moreau, Urbain Cancelier, Maurice Bénichou, Valerie Zarrouk, Michel Robin, Flora Guiet, Amaury Babault, André Dussolier.

Trama: Amélie ha avuto un’infanzia particolare. Traumatizzata dalla morte della madre e la freddezza del padre cresce solitaria. Una volta adulta è completamente indipendente e ha trovato un lavoro al Café des 2 Mulins. Vive in un mondo immaginario, tutto suo, ma arriverà Nino che le farà rendere conto di voler abbandonare la finzione per vivere nella realtà.

Il Favoloso Mondo di Amélie, romanticismo francesce

Analisi: Il mondo di Amélie è un universo a sé stante, ma allo stesso tempo plausibilmente reale. Per quanto i personaggi risultino strambi, i luoghi del film, dal Café des 2 Mulins alle stazioni Parigi, li collocano in una dimensione a noi vicina. Protagonista è Amélie (Audrey Tautou), l’eroina delle persone bizzarre che le difende dalla mediocrità dominante. Sin da piccola ha avuto a che fare con tali persone, primi fra tutti i suoi genitori, che le davano particolari attenzioni: l’unico contatto fisico con il padre dottore era lo stetoscopio durante le visite mediche, mentre la madre maestra era affetta da preoccupanti tic.

Forse sono stati proprio loro la causa che le ha permesso di costruire il favoloso mondo di Amélie. Arriva il tempo di crescere, di abbandonare l’immaginazione e magari riuscire a conquistare Nino (Mathieu Kassovitz), senza nascondersi dietro infantili cacce al tesoro. Con i suoi occhioni Amélie scruta il mondo con ingenuità, gioca con le passioni umane, veste i panni della paladina mascherata, ma con il passare del tempo sarà costretta a uscire allo scoperto e vivere nel mondo reale.

Un film unico e originale

 I personaggi che la circondano non sono mai sempliciotti, anche da loro possono venire lezioni di vita. C’è l’uomo di vetro (Serge Merlin), un vecchio solitario che sta chiuso in casa a dipingere La colazione dei canottieri di Renoir e si chiede come rendere al meglio l’espressione di una ragazza del quadro; potrà scoprirlo solo attraverso gli attimi di vita appositamente registrati da Amélie su videocassette. In realtà i due personaggi sono pressoché speculari, tanto che l’anziano aiuterà la ragazza a farle capire il comune sbaglio. La pellicola è una fiaba per adulti, composta da una sceneggiatura credibile di Guillaume Laurant che starebbe bene anche in un film d’animazione. In due ore lo spettatore viene continuamente stupito dalla storia, senza mai stancarsene.

Il Favoloso Mondo di Amélie filmL’immaginazione visionaria del regista Jean – Pierre Jenuet, si colloca bene all’interno del film rendendolo unico e originale, sebbene ci siano alcune citazioni che lo colleghino ad altre opere e registi, in particolare a François Truffaut. Il carattere immaginifico della pellicola non deve far pensare a un film per bambini, ma può essere visto come la straordinaria capacità di semplificare la natura umana e ciò che la regola, una sorta di riassunto della psicanalisi freudiana. Ognuno di noi ha fissazioni e nevrosi inconsce e, per questo, segrete che ci fanno capire quanto queste possano collocarsi sul sottile confine tra ragione e follia.

Il filone cinematografico ripreso da Jenuet è quello di Forrest Gump o, almeno, la morale è la stessa: il folle è spesso il più semplice e ragionevole, anche tra quelli che paradossalmente sono convinti di essere “sani”.

Al contrario di Forrest Gump, Il favoloso mondo di Amélie ha ottenuto le nomination per miglior film straniero, migliore sceneggiatura originale, migliore fotografia, migliore scenografia, miglior sonoro, ma non ne ha vinto nessuno. In compenso rimane un film da non perdere e di cui difficilmente rimanere delusi.

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