La dura verità posterAnno: 2009

 

Regia: Robert Luketic

Cast: Katherine Heigl, Gerard Butler, Bree Turner, Eric Winter, Cheryl Hines

Trama: Abby (Katherine Heigl) e Mike (Gerard Butler): lei, produttrice di successo di un talkshow mattutino che ultimamente sta battendo la fiacca; lui, uno scollacciato conduttore del programma “La dura verità”, fortunatissimo quanto irriverente format televisivo, in cui dispensa perle di saggezza sulla reale natura degli uomini e sugli atteggiamenti che le donne dovrebbero avere. Due persone apparentemente sicure e caparbie nel lavoro, ma goffe, fragili e sensibili nella vita dietro le quinte. Mike sarà ingaggiato per risollevare le sorti del programma di Abby, malgrado la reticenza di quest’ultima che lo considera solo uno sgradevole e cinico fenomeno da baraccone. Gli ascolti le daranno torto, perché Mike diventa la star del momento, il pubblico lo ama e presto anche lei usufruirà dei suoi audaci e smaliziati consigli per valorizzarsi e sedurre l’avvenente vicino di casa, Colin.

Analisi: La dura verità di Robert Luketic è la classica commedia che fa del conflitto uomo/donna la sua spina dorsale, nutrendosi dei soliti vecchi dissapori e del retorico astio tra i due sessi,  universi dal temperamento opposto, spesso legati da un’irrefrenabile alchimia. Sulle prime battute, il regista australiano sembra volerci proporre una riflessione soft sui cinici meccanismi che lo star system televisivo impone, schiacciato dall’implacabile legge dell’ascolto.

Nulla di più sbagliato, perché lo sfondo televisivo è solo un’escamotage narrativo che le sceneggiatrici usano per portare a galla debolezze e timori dell’anchorman più amato del piccolo schermo e della sua produttrice. Una scelta stilistica che potrebbe svelare la poliedrica natura dei loro caratteri, la duplice realtà vissuta, fatta di sentimenti contrastanti. Luketic farcisce la sua commedia a strati: la televisione come sovrastruttura e contenitore di alcune logiche comportamentali umane, quelle inconfessate ed epidermiche.

THE UGLY TRUTHUn intento che non sortisce, però, gli effetti sperati. L’ironia è forzata e svenevole, ci fa storcere il naso e stufa neanche a metà dell’opera; deve affidarsi alla gag delle sexy mutande vibranti per strapparci qualche timido ghigno e risvegliare gli appetiti di quelli che si aspettavano una commedia carnale e godereccia: tra Abby e Mike non c’è traccia di sensualità. Una delusione per chi sperava di essere elettrizzato e stuzzicato da un amore eccitante e incendiario, ma anche per chi – auspicando un taglio più romantico – sperava di sognare ad occhi aperti e abbandonarsi all’appassionante e idilliaco linguaggio dell’amore. Banale e scialbo. Privo di identità e di anima: ecco la dura verità di Luketic dopo il grande successo de La rivincita delle bionde.

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