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Daredevil: recensione del film con Ben Affleck

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Daredevil è il film del 2003 di Mark Steven Johnson con protagonisti Ben Affleck, Jennifer Garner, Colin Farrell, Michael Clarke Duncan, Joe Pantoliano e Jon Favreau.

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Daredevil, la trama: Chi non vorrebbe avere un avvocato come Matt Murdock? Requisito necessario è l’innocenza, altrimenti la giustizia opererà sotto il nome di Daredevil, l’alter ego vendicatore dell’avvocato.

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Tuttavia la sua vita non è trascorsa in nome della rettitudine, l’ideale che Murdock si propone di difendere nelle aule di tribunale. Vissuto a Hell’s Kitchen (New York), veniva continuamente schernito dai suoi coetanei, mentre il padre, un ex pugile, era rimasto solo a prendersi cura del figlio dopo che la moglie li aveva abbandonati. Il quartiere è uno dei più malfamati della città e, per sopravvivere, il padre di Matt era impiegato nello sporco lavoro di strozzino. Il figlio vedendolo esercitare la sua professione, scappa indignato e nella fuga rimane vittima di un incidente dove del liquido radioattivo lo renderà cieco. Da questo momento in poi gli altri sensi di Matt diventeranno acutissimi, mentre svilupperà un senso-radar che farà della cecità non più un ostacolo.

Ma quando nasce il diavolo senza paura? Daredevil nascerà nel sangue, rosso come i petali della rosa lasciata sul corpo del padre misteriosamente assassinato. Non si perderà d’animo e si allenerà nei vicoli di Hell’s Kitchen.

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Matt Murdock (Ben Affleck) intrapresa la carriera da avvocato, insieme a Foggy Nelson (Jon Favreau), difenderà elusivamente gli innocenti. I colpevoli sconteranno le loro pene di notte attraverso la mano della giustizia di Daredevil. Il nemico principale sarà Kingpin (Michael Clarke Duncan), boss della mafia, che assolderà Bullseye (Colin Farrel) come sicario.

In questo ambiente oscuro ci sarà un po’ di bellezza ad illuminare le buie sagome scorte dall’avvocato, grazie a Elektra Natchios (Jennifer Garner), che inizierà a frequentare dopo un (ridicolo) combattimento in strada.

Daredevil, l’analisi

Analisi: Il film, uscito nelle sale nel 2003, non ha ottenuto il record d’incassi negli Stati Uniti (circa 102 milioni e mezzo di dollari) come anche in Italia (quasi 4 milioni di dollari), ma si è mantenuto nella media.

Probabilmente ha pagato non solo il fatto che Devil fosse un eroe poco conosciuto, ma anche le polemiche per non aver ripreso del tutto la storia del fumetto Marvel. Creato nel 1964 dalla penna di Stan Lee e Bill Everett, Daredevil è stato inizialmente considerato un eroe di serie B, quasi un rifacimento dell’Uomo Ragno privato dei suoi poteri. È successivamente rinato alla fine degli anni ‘70 grazie a Frank Miller che ne realizzò una versione più dark e aggressiva, molto vicina a Batman (reinventato per la DC dallo stesso sceneggiatore). Tuttavia Daredevil se la deve vedere con la vita da avvocato, di certo meno agiata del facoltoso Bruce Wayne e, nonostante tutto, ha fatto del suo handicap un potere straordinario.

Per chi non conoscesse il fumetto, la pellicola può risultare un intrattenimento piacevole e ben fatto con una scenografia incentrata sul panorama notturno di New York, mentre l’eroe scivola silenzioso tra i palazzi, accompagnato da un’invidiabile colonna sonora di cui fanno parte gli esponenti più importanti dell’alternative rock, metal e post-grunge tra cui The Calling, Seether ed Evanescence.

Le linee direttrici seguite dal regista Mark Steven Johnson sono fondate sulla solita morale che il bene trionferà sul male e che un uomo senza paura ha pur bisogno di aggrapparsi a qualcosa, come la fede. Il tutto è coadiuvato da alcune modifiche alla storia. Esempi sono il colore della pelle di Kingpin che pare confermare una celata credenza americana, in altre parole il malvivente è spesso di colore.

Al di là di questo, Kingpin costituisce il nemico che Daredevil e Murdock hanno in comune: lo affrontano sia in strada che nei tribunali. Per quanto riguarda Colin Farrel, l’attore ha messo tutto il suo carisma per rendere al meglio una versione distorta di Bullseye, spogliato del suo fumettistico costume. Non poteva mancare Elektra, grande amore di Devil nel fumetto, che non lascia una traccia indelebile sullo schermo e passa velocemente davanti agli occhi di Devil e degli spettatori. Per portarla alla ribalta si farà anche uno spin-off del 2005, diretto da Rob Bowman e interpretato dalla stessa Jennifer Garner, ma l’esito sarà alquanto disastroso.

Tornando a Daredevil, il regista ha tentato di emulare quello che Sam Raimi aveva fatto con Spider-Man l’anno prima: il risultato è un film dal ritmo veloce, monotono nella componente ironica, che paga la scarsa capacità espressiva di Ben Affleck. Esiste anche la Director’s Cut, uscita nell’aprile 2005 in Italia, dotata di 19 minuti in più che approfondiscono la sfaccettata personalità di Murdock, mostrandolo come difensore di Dante Jackson (il rapper Coolio) e contando la presenza di Robert McKensie (Jude Ciccolella).

Non sono mancati i cameo come nella maggior parte dei film Marvel: Stan Lee veste i panni di un anziano che viene fermato da Matt Murdock prima che attraversi con il semaforo rosso, oppure Frank Miller viene ucciso da Bullseye con una penna in testa. Alcuni importanti tributi sono stati quelli di Kevin Smith che lavora in un obitorio con il nome di Kirby, in onore di Jack Kirby (disegnatore della Marvel), mentre il nome di padre Everett ci ricorda il co-creatore nel fumetto.

Al tempo si era sfiorata l’idea di un sequel per il quale Mark Steven Johnson aveva proposto di basarsi su un’altra storia del fumetto. Tutto però è rimasto lettera morta e col passare degli anni la decisione è stata quella di un reboot, attualmente nelle mani di David Slade e dello sceneggiatore Brad Caleb Kane. Attendiamo dunque notizie in quest’anno, sperando in un risultato più convincente.

 

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