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A fornire la famosa ultima goccia al celeberrimo vaso, un tweet dello scorso 19 settembre, in cui la simpatica Ale ha suggerito a Shonda di intitolare la sua autobiografia “How to get away being an angry black woman”, ovvero “come farla franca essendo una donna nera incazzata”. Apriti cielo. Indignazione, tweet, valange di messaggi al Times che accusano la Stanley delle peggio cose, tra cui “aver offeso tutte le donne di colore”, come ha scritto l’executive editor del Times, Dean Baquet che ha anche minacciato di disdire il suo abbonamento al giornale. La Stanley, critica travolta dalle critiche, non ha potuto far altro che scusarsi timidamente in un’intervista dicendo di essere stata fraintesa.
Il Times si è mosso per fare delle timide scuse a Shonda Rhimes per bocca della public editor Margareth Sullivan che seppur accettando la reazione negativa della Rete all’articolo ha definito “fuori dal mondo” ogni tipo di polemica dal momento che la recensione voleva essere un elogio all’opera della Rhimes e non una critica. In ogni caso ormai lo ‘scandal’ è partito e non si torna indietro. Don’t mess with Shonda, period.
