Con le quaranta candidature e gli undici Emmy Award conquistati, Ted Lasso è senza dubbio una delle serie TV di maggior successo di questi ultimi anni. La conferma arriva anche dall’amore del pubblico, il quale ne ha decretato il successo su Apple TV+. In occasione della fine della terza – e quasi sicuramente ultima – stagione, vi proponiamo in esclusiva la chiacchierata con Tom Howe, composer e mente principale dietro una delle migliori colonne sonore ascoltate sul piccolo schermo in questi anni.
Le tre stagioni di Ted Lasso sono piuttosto diverse tra loro: quest’ultima ad esempio ha un tono più malinconico e approfondisce ulteriormente la psicologia dei personaggi. Ha dovuto per questo cambiare approccio alle musiche?
Certamente. La prima stagione è incentrata su Ted, mentre le due successive si espandono anche verso gli altri personaggi. La differenza più importante è però che gli episodi si sono allungati, musicare trenta minuti è totalmente differente da musicarne cinquanta o sessanta. Significa che un tema deve essere allungato: il massimo della prima stagione era di due minuti e mezzo per una partita di calcio nel decimo episodio, mentre gli altri non speravano il minuto. Essendo poi focalizzata su Ted vi erano contenute principalmente variazioni delle musiche che avevo creato appositamente per il protagonista. A partire dalla seconda stagione ho dovuto creare temi lunghi per tutti gli altri, cosa che è stata ulteriormente sviluppata nella terza. Siamo arrivati a inserire momenti musicali che arrivano a cinque minuti, qualcosa che succede quasi soltanto nei film. Ho dovuto cambiare approccio alla musica, il che mi ha entusiasmato perché sento che è cresciuta, si è sviluppata con le storie e i personaggi.
Quando comincia a comporre la musica per un episodio? Dopo aver letto la sceneggiatura o dopo aver visto un primo montaggio?
Dipende dai progetti. Di solito ti metti a lavoro dopo aver letto gli script, ma devi tener conto che vedere il girato potrebbe spingerti verso direzioni diverse, anche se a quel punto hai meno tempo a disposizione. Aiuta molto sapere con chi stai lavorando: per Bill Lawrence ho collaborato sia a Ted Lasso che a Shrinking, so bene che tipo di tono vuole dalle mie musiche. Nel caso di questa serie ho cominciato a scrivere la partitura mentre leggevo i copioni, avevo un’idea piuttosto precisa di cosa avrei avuto bisogno.
Mi fa piacere abbia citato anche Shrinking perché proprio come Ted Lasso si tratta di una serie comica la quale racconta molti temi che invece non lo sono affatto. Come lavora nel cercare questo equilibrio tra leggerezza e dramma?
È una bella sfida. In Shrinking ad esempio nei primi episodi in particolare si affronta addirittura l’elaborazione del lutto. Il problema sta nel non sottolineare in maniera troppo forte quello che succede, bisogna trovare la leggerezza senza scadere nella superficialità. Bisogna capire la natura profonda del personaggio. Il nocciolo di Ted Lasso consiste nella sua onestà, nella sua natura buona, vede sempre il meglio negli altri. Una volta che hai presente chi è il personaggio per cui stai scrivendo la musica, tutto diventa più facile.
Intervista a Tom Howe, compositore della colonna sonora di Ted Lasso
Nello show ci sono poi episodi folli come quello nella seconda stagione che racconta la scorribanda notturna di Coach Beard. Come affronta variazioni del genere?
É il bello di avere uno show amato dal pubblico, puoi prenderti delle licenze come quella che ha citato. Se fosse stata la terza puntata della prima stagione non avrebbe funzionato allo stesso modo. La notte di Beard o l’episodio di Natale sono degli standalone, bisogna cambiare completamente approccio. Il sesto episodio della terza stagione, quello ambientato ad Amsterdam, necessitava ad esempio di temi vicini alla rom-com al fine di accentuare il tono della storia di Rebecca e dell’uomo affascinante che incontra nel canale. Mi sono potuto prendere delle licenze, ho adoperato momenti musicali che si rifanno alle orchestre vecchio stile. Tornando alla puntata di Beard, bisogna anche considerare che è un episodio totalmente notturno, quindi ha un look diverso. Ted Lasso è uno show quasi esclusivamente diurno, mentre in quel caso ho potuto flirtare con echi del noir.
Quali sono state le sue ispirazioni principali quando ha iniziato a pensare come musicare Ted Lasso?
I compositori che amo più di tutti gli altri sono John Williams ed Ennio Morricone. Ho quattro figli, ho portato due di loro a vedere il Superman di Richard Donner che è tornato in sala per il suo quarantacinquesimo anniversario. È l’esempio perfetto di partitura che si accorda con lo stile del film. Ci sono addirittura musiche elettroniche all’inizio, qualcosa di sorprendente per Williams. Poi quando arriviamo a Smallville la colonna sonora riproduce la semplicità della vita del Midwest, da dove proviene anche Ted Lasso. Morricone era un altro maestro nel cambiare la partitura seconda di dove la storia veniva ambientata.
Ultima domanda: Sono rimasto molto sorpreso nel trovare Prisencolinensinainciusol nel terzo episodio di questa stagione. Come avete selezionato la canzone di Adriano Celentano?
Abbiamo dei fantastici consulenti musicali nella serie e lo stesso Jason Sudeikis ha una conoscenza incredibile. Quando nella seconda stagione abbiamo inserito una canzone contenuta nella colonna sonora di Magnolia di Paul Thomas Anderson, Jason ha riconosciuto immediatamente che non si trattava della registrazione inserita nel film e ha preteso quella originale. La scelta delle canzoni è molto precisa, sappiamo esattamente cosa serve per un determinato momento dello show. Il pezzo è inserito in un momento molto lungo, è perfetto per l’energia che trasmette alle immagini. Ha rappresentato una scelta innovativa, qualcosa che certamente non trovi o ascolti in altre serie TV.