Acapulco 2 recensione serie apple tv

Quanto erano mancate le pareti rosa shocking del resort più amato del Messico e quanto è confortante tornare a Las Collinas per Acapulco 2, la seconda stagione della serie Apple TV+ che, dopo una prima stagione travolgente in cui ha sfoggiato location, personaggi e storie semplici ma genuine, arriva sulla piattaforma con un secondo ciclo in cui non solo rivediamo i personaggi che abbiamo amato, ma ne continua le vicende con un piglio energico, andando in profondità e mantenendo allo stesso tempo quello spirito di leggerezza e di “vacanza” che è diventato marchio distintivo della serie creata da Austin Winsberg, Eduardo Cisneros e Jason Shuman.

 

Acapulco 2, dove eravamo rimasti?

Le storie raccontate in Acapulco 2 prendono le mosse esattamente da dove si era conclusa la prima stagione: è il primo giorno dell’anno 1985 e tutti si stanno riprendendo da una notte folle. Maximo ha litigato con Don Pablo e ha scoperto che, Julia, la donna che ama è ora promessa sposa di Chad, figlio della sua datrice di lavoro e per questo, per certi versi, suo superiore. Inoltre, l’atmosfera a casa non è delle più distese tra la madre, Nora, e la sorella, Sara, che faticano a gestire il loro rapporto e un grande segreto che la seconda tenta di nascondere alla prima. L’ambizione di Maximo lo spingerà a fare cose impensate, mentre intorno a lui tutti i suoi amici e conoscenti sembrano attraversare dei momenti di cambiamento e presa di coscienza, eventi che cambieranno per sempre le sorti di tutti.

Mai cambiare una formula vincente. Questo deve essere stato il criterio guida degli showrunner di Acapulco 2 che ripropone lo stesso schema della prima stagione, arricchendo però la portata con qualche nuovo personaggio e dando profondità agli archi narrativi dei personaggi. E se Maximo è il carattere più “in vista” e più soggetto a contrastare le maree avverse, anche gli altri personaggi si addentrano in territori sconosciuti e acque ignote che rischiano di agitarsi moltissimo.

Acapulco 2 cast

Più in profondità, più lontano

Ogni personaggio, in Acapulco 2, avrà la sua piccola tempesta da affrontare, anche con discrete difficoltà. Sara dovrà imparare a lottare per se stessa e per la consapevolezza di sé, mentre Nora dovrà imparare ad accettare il cambiamento e la diversità, scegliendo l’amore sopra ogni altra cosa. Julia si troverà a compiere una scelta imprevista mentre Chad scoprirà che il cammino davanti a sé è tutto da scoprire. Insomma, nessuno viene lasciato indietro, e mentre Maximo è comunque il nostro narratore onnisciente, che conduce la storia dal presente, gli altri personaggi acquistano sempre più spazio e spessore, con il protagonista che spesso resta in secondo piano per dare precedenza a tutti gli altri.

Questa alternanza al timone della serie arricchisce i punti di vista e rende la narrazione ancora più briosa e avvincente. Così come Las Collinas è un rifugio di pace e tranquillità, anche Acapulco 2 si conferma una serie confortevole, quasi, un prodotto feeling good che ci concede una piccola fuga dalla realtà, un luogo popolato da personaggi simpatici e da situazioni tragicomiche che non ci spaventa affrontare. Una fuga, senza pretese e senza troppe ambizioni, ma proprio per questo onesta, da una quotidianità monotona.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
acapulco-2-stagione-apple-tvCosì come Las Collinas è un rifugio di pace e tranquillità, anche Acapulco 2 si conferma una serie confortevole, quasi, un prodotto feeling good che ci concede una piccola fuga dalla realtà, un luogo popolato da personaggi simpatici e da situazioni tragicomiche che non ci spaventa affrontare. Una fuga, senza pretese e senza troppe ambizioni, ma proprio per questo onesta, da una quotidianità monotona.